Per i forti del Brione 800 mila euro
Con il contributo della Provincia il loro recupero ora è possibile. Il Comune dovrà solo integrare la spesa
RIVA. I cent'anni dalla Grande Guerra potranno essere celebrati da parte rivana come l'assessore Flavia Brunelli aveva sperato: ossia con un sostanzioso recupero dei forti del Brione.
Nell'autunno scorso la Provincia aveva dettato una serie di direttive entro cui gli enti locali, comuni e comunità di valle, dovevano attenersi se intendevano chiedere un contributo alle spese. La Tagliata del Ponale, per certi aspetti l'opera più caratteristica del sistema difensivo approntato dall'Impero austroungarico a difesa del confine meridionale con l'Italia che cominciava a passo Nota, è di proprietà della stessa Provincia che l'ha ereditata dall'Anas assieme alla vecchia statale ledrense: ad un recupero “leggero”, rispettoso sia della conservazione dei luoghi che delle esigenze di bilancio, provvederà direttamente la Provincia.
Restavano i quattro forti del monte Brione, interessanti perché dimostrano l'evoluzione della tecnica di costruzione di quel genere di difese: il comune ha dato incarico all'architetto Andrea Rigo dello studio Plan Architetture di Arco, di studiare una serie di interventi finalizzati all'apertura di un percorso di eccezionale interesse storico (che va a sommarsi a quello paesaggistico e naturalistico del Brione).
Le proposte elaborate dal tecnico e trasmesse alla Provincia riguardavano un recupero del presidio in galleria collegato a forte San Nicolò -quello che ospita gli uffici della Lido-, pulizia degli interni, interventi più consolidamento e messa in sicurezza per il forte Garda, di IV generazione, di calcestruzzo armato e capace di ospitare 200 soldati; consolidamento delle strutture per la Batteria di Mezzo dove gli alpini di Sant'Alessandro hanno già fatto molto. Il tutto per un costo intorno al milione di euro.
Ora è arrivata la buona novella: la Provincia ha assegnato alla proposta formulata dall’amministrazione comunale di Riva un contributo decisamente importante di 800 mila euro: considerando che a carico del bilancio rivano rimarrebbero gli altri duecentomila, è ormai acquisita la sicurezza che nel corso del prossimo anno sarà possibile effettuare i lavori.
Sono anni che enti ed associazioni insistono perché venga valorizzato un patrimonio, salvandolo dall'abbandono cui è condannato da quasi un secolo, che vale sia dal lato della storia, come testimonianza dell'evento che portò alla riunificazione del Trentino con l'Italia, che da quello turistico dato l'interesse che quel genere di fortificazioni destano, soprattutto nel mondo tedesco.