Pd, Patt e Svp: «Monti? Un burocrate»
A San Michele un duro attacco al partito leader del partito di Dellai: «Dal premier attacchi inauditi all’Autonomia»
TRENTO. Niente confronto televisivo pre-elezioni tra i candidati premier a livello nazionale? Niente paura. Gli studenti del liceo Da Vinci il dibattito se lo sono organizzato “in casa”, mettendo seduti l'uno accanto all'altro, nella palestra dell'istituto, alcuni rappresentanti trentini dei principali partiti. Due ore di discussione in un clima civile e pacato, durante le quali non sono mancati comunque scintille e applausi. Ne ha raccolti Fabio Pipinato (Scelta Civica con Monti) quando, ribattendo al giovane candidato alla Camera della Lega Nord Denis Paoli, ha difeso il diritto di cittadinanza per gli stranieri nati in Italia. Tensione che s'è alzata anche quando ha preso la parola Nicola Giuliano (Pdl). «Il Trentino - ha detto - non è più un'isola felice. Anzi, qui la situazione è molto più grave rispetto al resto del Paese». Attaccando poi la giunta Dellai e la magnadora di Grisenti, che «usava soldi pubblici - ha spiegato Giuliano - per pagare cene». A quel punto uno studente ha fatto notare il caso Formigoni in Lombardia e l'atmosfera s'è infuocata per qualche minuto. Per il resto, gli studenti hanno ascoltato in silenzio e con interesse la presentazione dei programmi da parte dei politici. Partito democratico, Sel e Rivoluzione Civile hanno puntato su parole-chiave come lavoro, ambiente e legalità. Argomenti che hanno coinvolto la platea. Anche il discorso del candidato leghista è stato accompagnato da qualche applauso, soprattutto quando ha sottolineato l'importanza di «fare spazio ai giovani» e di rinnovare quindi la classe politica. Tasto che sarebbe stato battuto certamente dai rappresentanti del Movimento5Stelle, ma dei “grillini” non c'era traccia. «Nessuno ha risposto al nostro invito», spiega la rappresentante d'istituto Eleonora Forti. Probabilmente il diktat di Grillo, che ha vietato ai suoi candidati di partecipare ai talk show, è stato preso alla lettera dai “seguaci” trentini. E in effetti, al termine del dibattito, verso le 11, un talk show satirico è effettivamente andato “in onda” al Da Vinci. Alcuni studenti in versione Crozza hanno imitato aspiranti premier, da Bersani a Berlusconi, da Grillo a Monti ed Ingroia. Ma il momento forse più atteso è stato quello delle “finte” elezioni organizzate dagli studenti ed aperte a tutti i quasi 1.000 iscritti al Da Vinci. Verso le 10 al seggio allestito nell'aula autogestita c'era una coda di ragazzi in attesa di votare. Molti di loro non potranno farlo domenica e lunedì, perché ancora minorenni. Tra loro c'è Giacomo, che ha comunque apprezzato l'iniziativa. «Penso abbia aiutato noi giovani ad avvicinarci alla politica, che a volte sembra lontana». Angela, invece, andrà a votare anche domenica perché proprio oggi ha compiuto 18 anni. «Qui - spiega - ho votato col cuore e ho scelto Ingroia perché mi è piaciuto come è stato presentato il programma. Domenica, però, voterò con la testa e il mio voto lo darò al Pd, perché credo sia l'unico modo possibile per fare in modo che non torni Berlusconi al potere».(j.t.)