Parlano gli avvocati, la Lega lascia l’aula
Fugatti se ne va durante i discorsi di Bondi e de Bertolini. Il vero problema della giustizia, però, è la carenza di personale
TRENTO. La cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata segnata dalla protesta silenziosa della Lega. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher e l’onorevole Vanessa Cattoi, infatti, se ne sono andati mentre parlavano i presidenti degli ordini degli avvocati. Se ne sono andati in silenzio, non hanno alzato i toni. E a chi ha chiesto loro perché se ne andassero hanno risposto che avevano altri impegni in quello stesso momento, ma è chiaro che si è trattato di un atto di protesta, forse dovuto ai toni ritenuti troppo “politici” degli interventi degli avvocati. Tra questi Mauro Bondi, presidente dell’ordine degli avvocati di Rovereto, che nel suo intervento ha parlato anche di rottamazione e della ”totale incompetenza dei rottamatori”. Elementi che devono aver suggerito a Fugatti e Lega di andarsene.
Il miglioramento dell’operatività della giustizia a livello regionale ed autonomia della magistratura sono stati i temi al centro della cerimonia tenuta a Trento. La presidente della Corte d’appello di Trento, Gloria Servetti ha posto l’accento sulle carenze in seno agli uffici, in particolare dei Giudici di Pace. La loro dotazione organica, in regione, contempla 61 unità e ne vede in effettivo servizio solo 15, dei quali 7 distribuiti sui nove uffici della provincia di Trento e 9 sui sette uffici della provincia di Bolzano. Da qui il tema degli organici del personale amministrativo, passato in carico alla Regione. A tale proposito il Procuratore Generale della Repubblica Giovanni Ilarda ha rilevato che «tutte le colpe non possono essere addebitate alla Regione che ha ereditato gravi criticità». Il sistema però ha funzionato, ha detto. Ma son trascorsi due anni dalla delega, ha spiegato, e il passivo ereditario, in larga parte non è stato ripianato. «Penso agli organici del personale amministrativo che nonostante l’ impegno finanziario sono stati coperti solo in parte, ma con ricorso al precariato e quindi, senza concorso e senza formazione». Pesa la mancanza di siti web di molti uffici giudiziari, la mancanza di «una qualsiasi iniziativa, benché ripetutamente sollecitata, diretta a rendere accessibili online per i cittadini notizie, informazioni e servizi». Il Procuratore ha parlato di alcune gravi carenze: degli immobili, della mancanza di adeguati sistemi di controllo, della necessità di nuovo personale adeguatamente formato. «Non investire nell’innovazione è un gravissimo errore che rischia di incidere sulla possibilità di miglioramento del sistema giudiziario regionale. Le difficoltà di interpretazione di alcune norme di attuazione che sono state prospettate non possono giustificare uno stallo». Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ora anche presidente della Regione, ha spiegato che i protocolli previsti dalla norma di attuazione riguardano l’operatività del sistema e la garanzia della qualità del servizio che la Regione deve dare agli uffici giudiziari. L’appello è stato rivolto al Ministro della Giustizia, di definire anche ciò che riguarda gli aspetti finanziari, ma non solo. La Regione, dopo aver affrontato una fase emergenziale di scopertura della pianta organica, ora accelera sulla strada maestra dei concorsi e delle risorse per l’ammodernamento delle strutture. L’attesa è per una richiesta fatta due anni fa e rinnovata al ministero, la creazione di un’ agenzia apposita «per rimarcare la distanza dall’ente politico Regione a funzione di sostegno alla magistratura, per sottolinearne l’indipendenza» ha detto Kompatscher. (f.q.)