Parcheggi blu, l'ira di San Pio X

Raccolte di firme nei condomini e nei negozi. «Fermiamo il Comune»


Luca Marognoli


TRENTO. La trovi alla cassa del Poli, incollata con lo scotch sulle porte a vetri dei condomini, sui banconi dei bar e dei panifici. La petizione contro l'arrivo delle temutissime strisce blu in San Pio X è ovunque nel quartiere. L'hanno distribuita solo sabato ma al supermercato di via Matteotti viaggiano già verso il centinaio di firme. Furiosi i residenti: «Un balzello medievale».

Manca poco più di un mese all'ennesima rivoluzione dei parcheggi in città. A partire dal 10 ottobre tutti dovranno sostare con il bollino verde ben esposto (195 euro il primo anno) o armarsi di monete e banconote da inserire nei totem del Comune.

L'area interessata comprende la prima e la seconda corona ed è molto vasta: si parte, in direzione nord-sud, dal cavalcavia San Lorenzo per arrivare al lungo Fersina, in via Marsala; il confine ad ovest è rappresentato dalla linea ferroviaria e ad est dalle vie Pozzo, Orfane, piazza Santa Maria Maggiore, via Rosmini, Verdi, Maffei, Prati, Orti, Santa Croce e corso Tre Novembre.

San Pio X era diventato il "rifugio" dei pendolari che, per non pagare, parcheggiavano nelle laterali di via Perini e di via Veneto. Fra un po' dovranno emigrare verso la Clarina o rassegnarsi a pagare. Ma intanto trovare un posto (gratis) è un'impresa. A inizio pomeriggio gli stalli bianchi sono tutti occupati in via Lorenzoni, dove due file di auto delimitano la carreggiata. Davanti ad una roulotte c'è una signora che assiste il marito chino a maneggiare attrezzi sotto il cofano. «E' una vergogna», sbotta Lilia. «Morirà la zona e anche i negozi. E' un balzello degno del Medio Evo. Tra un po' ci faranno pagare anche quando andiamo al gabinetto». In famiglia hanno tre auto: «Per due il permesso dovrò farlo», continua. «La terza pagheremo ogni ora». La furia contro il Comune scatena anche una sorta di invidia verso i "privilegiati" dell'Itea. «Loro hanno il loro bel parco e anche i parcheggi riservati. Una schifezza. Io pago 200 euro e non ho neanche la sicurezza di avere un posto fisso».

Al Poli di via Matteotti, i clienti si strappano la petizione di mano. «Si lamentano tutti», dice un dipendente. «Non serve a nessuno il poter parcheggiare in via Prepositura: quello che interessa ai residenti è di farlo liberamente sotto casa».

Al bar Blue Angel siamo a una trentina di firme in due giorni. La petizione riconduce il dissenso a quattro ordini di motivi: "economici" (non tutte le famiglie hanno la possibilità di acquistare i bollini), "di garanzia" (nessuno ha la sicurezza di trovare un posto libero), "di coerenza" (questa è una zona residenziale e non di continuo ricambio come il centro) e "di libera scelta" (i residenti non sono stati consultati).

All'uscita del locale Mauro Gasperi benedice il giorno in cui il suo condominio ha deciso di realizzare i parcheggi interni. «Abbiamo speso un sacco di soldi e adesso siamo tranquilli. Ma per chi lavora non è giusto, anche perché paghi per un posto che non è tuo. In via Lorenzoni, dove abito io, una volta non c'era neppure la zona a disco...».

La novità non piace neppure a chi viene da fuori: «Io abito a Gardolo - dice Adriano Montibeller - ma questo era un polmone utile per la zona», dice riferendosi al piazzale accanto alle case Itea. «So che vogliono fare un parcheggio pertinenziale, per chi abita qui, ma poi chi viene da fuori sarà handicappato. La quantità di stalli bianchi non è sufficiente».













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