Nuove imprese, 96 domande in due mesi
La relazione al bilancio di Rossi: «Per il Trentino una stagione di nuova crescita. Ora servono fiducia e ottimismo»
TRENTO. Negli ultimi due mesi sono state 96 le domande arrivate allo sportello avvio nuove imprese di Trentino Sviluppo, 70 delle quali da parte di imprenditori giovani e di donne. È il dato che Ugo Rossi cita in aula in apertura della sua relazione programmatico-finanziaria, nel primo giorno della maratona sulla legge di stabilità che il governatore definisce «concreta, realista e solida». Numeri che per il presidente della Provincia sono il segno di «un Trentino che si affaccia ad una stagione di nuova crescita».
Le fibrillazioni quest’anno per la maggioranza arrivano dal Patt, il partito del presidente (ne riferiamo a pagina 24), ma allo stato dei rapporti nella coalizione il presidente non fa alcun cenno. Nelle 21 pagine di relazione difende l’impostazione della manovra, fondata sulla leva della detassazione per rilanciare l’economia e sulla difesa della coesione sociale.
Crescita sostenibile. Rossi rileva che le stime del Pil in Trentino sono migliori rispetto a quelle dell’Italia e prevedono nel 2016 un +1,4%. A questo si affianca il dato sulla disoccupazione, scesa nel terzo trimestre del 2015 - il dato è dei giorni scorsi - al 4,8%, il livello più basso dalla fine del 2012 che va di pari passo con una crescita del tasso di occupazione salito al 68,1%.
Competitività e detassazione. Alla voce competitività, il governatore ricorda il doppio impegno chiesto a Trentino Sviluppo: da un lato «aiutare le imprese trentine ad uscire dai confini provinciali, riducendone la dipendenza dalla domanda interna e in particolare da quella pubblica», dall’altro «favorire l’approdo in Trentino di nuove realtà economiche», e proprio per questo obiettivo la giunta ha appena assunto il supermanager Simone Masè (138 mila euro lordi annui di stipendio). I numeri dicono che negli ultimi tre anni sono stati oltre 15 i nuovi insediamenti negli spazi immobiliari gestiti da Trentino Sviluppo. Per stimolare la crescita la giunta punta sulla leva fiscale: rispetto ai teorici 750 milioni di tributi, il gettito 2016 si fermerà a circa 430. Per le imprese, tra sgravi Irap (aumentati a fronte del rinvio al 2017 degli sconti Ires del governo) e riduzione delle aliquote Imis, le agevolazioni raggiungono la cifra di 180 milioni nel 2016 (rispetto ai 160 del 2015) e 200 milioni nel 2017. Per le famiglie - tra esenzione dell’Imis sulla prima casa (escluse le abitazioni di lusso) e l’abolizione dell’addizionale regionale all’Irpef per i redditi fino a 20 mila euro - si arriva a 164 milioni contro i 132 milioni attuali.
Coesione sociale. Il governatore annuncia entro la primavera prossima il recepimento della riforma della scuola del governo Renzi e rivendica il piano di stabilizzazioni: 313 docenti assunti, 136 negli asili e 45 di personale Ata nel 2014-2015 e 286 docenti e 140 Ata nel 2015-2016. Conferma l’obiettivo di attivare l’assegno unico alla famiglia (nel quale confluiranno l’assegno regionale al nucleo familiare, il contributo alle famiglie numerose, gli abbattimenti tariffari su mensa e prolungamento d’orario negli asili) e quello di trasformare in buoni di servizio gli attuali sostegni monetari come reddito di garanzia, assegno di cura, assegno integrativo agli invalidi, anche per favorire una nuova imprenditorialità nel terzo settore.
Investimenti. Ammontano a 1.470 milioni in tre anni. Tra le opere principali il Not, la Loppio–Busa e la variante di Cles, la funicolare Trento-Povo, la banda ultra larga (i primi bandi usciranno per Natale) e il nuovo depuratore Trento3. Ma Rossi parla anche del progetto di riqualificazione energetica di edifici e condomini avviato dalla Provincia con l’Associazione artigiani, Trenta spa e le banche, per garantire un sostegno alle spese di check up e di ristruturazione .
Profughi. Nella relazione Rossi dedica uno spazio anche ai profughi per dire che «ci troviamo di fronte a persone cui devono essere garantiti i diritti fondamentali». «Continueremo ad accogliere, allo Stato chiediamo di garantire che le procedure per il riconoscimento del diritto di asilo siano efficaci e veloci».
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