Nuotare prima dell’alba: a Levico si può
La piscina comunale il martedì e il giovedì apre alle 6 del mattino. Gli sportivi: «Fa bene e non si toglie tempo alla famiglia»
LEVICO TERME. Buio. L'aria alle sei del mattino si è già fatta particolarmente frizzante. Dentro la piscina si accendono i primi fari. Fuori, sacca in spalla, alcune persone già attendono l'apertura. Poi rapidamente entrano, si cambiano e via a fare vasche.
Già, sono le sei del mattino. Impensabile in ogni parte del Trentino, ma non a Levico, svegliarsi presto ed andare a farsi una nuotata prima di iniziare un'altra giornata da dedicare a lavoro e famiglia. E' per loro, per i nuotatori dell'alba, che la Rari Nantes Valsugana (che gestisce l'impianto da un anno), due volte la settimana propone un orario come nemmeno i supermercati “7 Eleven” americani votati al “sempre aperto” osano adottare. Sì, perché al martedì e al giovedì in acqua ci si può tuffare dalle 6 alle 23: 17 ore di apertura filate (e anche gli altri giorni, domenica compresa, non si scherza). Ma chi sono questi temerari del mattino? Cosa muove questa (per ora) decina molto abbondante di persone in orari così desueti?
«Il piacere di poter nuotare avendo una corsia tutta per sé – spiega Francesca Ruocco di Ischia -. La sera la piscina è sempre affollata tra corsi e allenamenti degli agonisti. Vengo qua per il piacere di nuotare. Lo faccio per circa trequarti d'ora. Giusto il tempo di cambiarmi e poi volo a Lavis dove lavoro. Un vero peccato che non ci siano altre piscine in giro che adottano questi orari. E' una vera comodità». «Vengo qui la mattina per allenarmi – spiega invece Moreno Pretti, anche lui di Ischia –. E' un orario perfetto per me che la sera alterno bicicletta e corsa. Faccio triathlon e punto al “mezzo iron”. E' una fortuna avere una piscina vicina e con questi orari visto che faccio l’agente di commercio e sono sempre in giro». Poi saluta, si gira e via a fare altre vasche.
Nella corsia a fianco ci sono due amici di Levico. «E' la prima volta che vengo in piscina a quest'ora – spiega Gianni Sbetti -. E' stato Simone a convincermi». «Perché vengo la mattina così presto? Problemi di lavoro e di famiglia. La sera non potrei proprio. Ho tre figli e appena finisco di nuotare vado a casa e preparo la colazione per tutti, poi di corsa a lavorare». «Farò lo stesso – gli fa eco l'amico Gianni -. A casa ho due figli che mi aspettano. E poi al lavoro».
Che l'idea della Rari Nantes sia vincente (l’esperimento - riuscito - della scorsa stagione inverno-primavera aveva portato una media di 30 persone a mattina) lo confermano anche altri nuotatori dell'alba. Come Antonio Valentini di Tenna. «Lo scorso anno non ero mai venuto, ma è davvero una bella iniziativa – sottolinea -. Alzarsi presto è un sacrificio che vale la pena fare per star bene fisicamente. Sono un libero professionista e la sera sarebbe impossibile. Così mi preparo bene alla giornata». E lo confermano anche due dipendenti del Comune di Levico. «Prima di andare in ufficio fare un paio di volte la settimana qualcosa di buono per me – spiega Barbara Eccher di Pergine -. Per ora faccio solo una mezza oretta avanti e indietro, ma punto ad arrivare, progressivamente, ad un'ora». «E' un modo per non togliere nulla alla famiglia senza rinunciare a fare qualcosa per la propria salute – aggiunge Marco Agostini di Caldonazzo -. Spero di riuscire sempre a svegliarmi presto anche se con una bambina piccola la cosa diventa più facile».
Bracciata dopo bracciata il tempo passa inesorabile. I nuotatori dell'alba contano le vasche fatte, controllano l'ora. E' il momento di uscire, fare una doccia, per qualcuno c'è anche il tempo per caffè e brioche al piccolo bar della piscina prima di salire in macchina. Altri intanto entrano, si cambiano, si tuffano in piscina. Sono i nuotatori delle sette...
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