Nomadi a Trento, il Pd alla giunta"Bisogna subito attivare le microaree"
Sui campi nomadi il Pd incalza la giunta comunale: bisogna accelerare. L’affondo di Melchiore Redolfi («La situazione degli abusivi è fuori controllo, basta tergiversare») smuove il partito e la maggioranza
TRENTO. Sui campi nomadi il Pd incalza la giunta comunale: bisogna accelerare. L’affondo di Melchiore Redolfi («La situazione degli abusivi è fuori controllo, basta tergiversare») smuove il partito e la maggioranza. «Il suo grido d’allarme è giusto, al di là dei toni», ammette il segretario cittadino dei Democratici Vanni Scalfi. Anche l’Upt incalza: «Dobbiamo avere coraggio». Il sindaco Alessandro Andreatta promette: «A settembre le microaree, saremo pronti per quando arriverà il regolamento della legge provinciale».
La lettera pubblica al sindaco di Redolfi non è piaciuta. Ma nel merito, riconoscono in molti, il presidente del Centro storico ha detto cose vere. «La questione posta è legittima - osserva Scalfi - non è giusto parlare di immobilismo decennale del Comune, ma è vero che si poteva cominciare prima a fare qualcosa. Ora abbiamo un nuovo strumento, la legge provinciale, per regolarizzare il fenomeno con le microaree, dobbiamo lavorarci seriamente».
Nel centrosinistra l’imbarazzo è palpabile, la Lega incalza: «In ritardo sono costretti a darci ragione, l’immobilismo della giunta è intollerabile». Per due volte, negli ultimi quattro mesi, la maggioranza si è spaccata in consiglio sulle mozioni del centrodestra per sospendere i sussidi scolastici ai sinti e sgomberare gli abusivi: contrario il Pd, astenuti i centristi di Upt, Patt e Udc. «Capisco lo sfogo di Redolfi, ci possono essere situazioni di esasperazione - dice la capogruppo del Pd Ivana Di Camillo - i problemi sociali non sono facili da affrontare, siamo lontani dalla Lega che invoca gli sgomberi. Questa amministrazione ha lavorato per trovare soluzioni di inclusione, ricordiamoci che stiamo parlando di persone. Certo bisogna avere il coraggio di governare e fare scelte. Vanno accelerati i tempi».
Dentro il Pd un gruppo di consiglieri preme da mesi perché si trovino le aree per i nomadi: «Siamo per la legalità, proprio per questo dobbiamo dare risposte. Aspettiamo l’assessore Biasioli, l’impressione è che tutti abbiano paura di scottarsi». E anche dal capogruppo dell’Upt Franco Micheli arriva un appello a fare in fretta: «Bisogna realizzare le microaree, spero che quando arriveranno le proposte nessuno si tiri indietro. Purtroppo sui nomadi l’opinione pubblica, di destra e di sinistra, la pensa quasi allo stesso modo. Ma a Trento il fenomeno si può governare».
Il sindaco Alessandro Andreatta promette entro settembre l’individuazione di un paio di zone su cui sperimentare il patto con i nomadi: «Ne abbiamo già vagliate alcune, vogliamo essere pronti per quando arriverà il regolamento attuativo della legge provinciale». «Il comitato tecnico politico (di cui fanno parte gli assessori Plotegher, Biasioli e Gilmozzi) si riunirà per valutare la denuncia di Redolfi. Nessun immobilismo, ieri (venerdì, ndr) abbiamo sgomberato il campo abusivo alla Vela. Dove possiamo, interveniamo».
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