Niente contributi al Palio: «Così si offende la città» 

La polemica. Per il Comune non ci sono i presupposti: «Non c’è alcun autofinanziamento» Ma Stefano Grassi non ci sta: «In tre giorni portiamo 20mila persone e 1 un milione di indotto»


CLAUDIO LIBERA


Trento. C’è tanta amarezza nelle parole di Stefano Grassi, presidente dell’Associazione culturale Amici della città, che riassume in due righe di messaggio ciò che prova assieme ai suoi tanti contradaioli, prima di mostrare la documentazione: «Peccato, dopo cotanti sacrifici in tutti questi anni per la città e con la città, mah!». Il motivo è la comunicazione fornita all’Associazione Culturale Amici della Città da parte del Servizio cultura, turismo e politiche giovanili del Comune in data 27 dicembre 2018. Servizio che fa riferimento al Palio delle Contrade Città di Trento.

Il formale tono della comunicazione chiarisce che: “ai sensi dell’art. 5 comma 1 lettere e), f) del regolamento per l’erogazione di benefici per attività culturali, approvato con delibera del Consiglio comunale 22.06.2011 n. 59 che definisce i criteri per l’assegnazione e la quantificazione dei contributi, mancano i presupposti per l’assegnazione del contributo , tenuto conto della mancata stabilità nel tempo, lettera e) e della mancata capacità di autofinanziamento”.

Tutto ciò – aggiunge l’Associazione – a dispetto, torto e dispregio al Verbale di Deliberazione n. 15 del Consiglio comunale del 231/01/2007 dove, dopo premesse e considerazioni si dice che “il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta comunale a contribuire alla manifestazione proposta dall’Associazione culturale Amici della città in particolar modo al Palio delle Contrade previsto con cadenza annuale e importante per la promozione culturale e turistica della città di Trento. A tale scopo l’amministrazione si impegna a sostenere finanziariamente tale iniziativa di promozione urbana previa presentazione della domanda al Servizio competente”.

Stefano Grassi, presidente dell’Associazione a questo punto “svela i conti” dove si scopre che a fronte di una partecipazione di circa 20 mila persone nei tre giorni di rivisitazione storica con un indotto per la città di oltre un milione, sia stato sistematicamente ridotto l’appoggio al Palio fino ad essere “ridotti alla indecorosa mendicità per la 16a edizione del palio del settembre 2018, ad un contributo di 4 mila euro a fronte di un preventivo di spesa di 77.887,00 euro ed ora, dopo che si sono state tarpate le ali, ci viene rifiutato un eventuale futuro sostegno per la 16a edizione del Palio delle Contrade Città di Trento che si dovrebbe svolgere dal 6 all’8 settembre, motivandolo con il fatto che sono tre anni che non voliamo!”.

Concludendo con: «Non siamo offesi, sindaco Andreatta ed assessore Stanchina, è stata offesa la città con le sue contrade ed i suoi appartenenti, denigrando non solo la manifestazione ma questo pluriennale progetto socio culturale storico ed aggregativo con la città e per la città, di cui siamo orgogliosi di essere stati promotori e rappresentanti per tre lustri (15 edizioni)».













Scuola & Ricerca

In primo piano

Giustizia

Avvocati Cassazionisti a Trento: con Trieste le percentuali più alte d'Italia

“I distretti più del Nord Est – afferma Antonello Martinez, presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa nonché fondatore dello studio legale Martinez&Novebaci - hanno una maggior propensione dei colleghi ad acquisire l’abilitazione al patrocinio in Cassazione. La situazione è all’opposto nel sud Italia”