Nave affondata al Giglio, a bordo anche 26 trentini e altoatesini

La Costa Concordia era partita da Civitavecchia durante un giro del Mediterraneo. A bordo 4.234 persone



TRENTO. Ci sono anche 26 turisti trentini e altoatesini tra i 4234 viaggiatori della "Costa Concordia" la nave della Costa Crociere, che ha cominciato a imbarcare acqua nella notte, quando era al largo delle coste toscane, all'altezza dell'Isola del Giglio affondando poco dopo.

L'ultimo bilancio del prefetto di Grosseto parla di tre morti accertati e una quarantina di feriti ricoverati in ospedale, due dei quali in gravi conidizioni. Ma sono una settantina le persone che mancano ancora all'appello. Un dato che si ricava dai dati forniti dalle relazioni esterne del Comando generale della Capitaneria di porto, secondo cui sono state censite a Porto S. Stefano 4.179 persone. Persone che sicuramente non sono ancora a bordo del relitto. Le operazioni di ispezione si sono concluse infatti poco dopo le 12 senza che fossero scoperte persone all'interno dell'imbarcazione. "Non c'è più nessuno e dall'isola tutti sono già stati trasferiti a porto Santo Stefano", spiega Il tenente colonnello della Guardia di finanza Italo Spalvieri.

Alcune delle persone che risultano "disperse" potrebbero però non essere sbarcate a Santo Stefano in quanto trasferite altrove in elicottero. Sono "tutti dati che stiamo verificando, serve prudenza, alcuni infatti sono stati trasferiti in elicottero", precisa il capo ufficio relazioni esterne delle Capitanerie di porto, il comandante Filippo Marini. Inoltre, ricorda il prefetto di Grosseto Michele Laratta, il numero "non è assolutamente certo visto che molte persone, durante la notte, hanno avuto ospitalità da parte degli abitanti dell'isola toscana. Stiamo andando - ha sottolineato - casa per casa a cercarli, e il numero sicuramente diminuirà nelle prossime ore"













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