Muri, ponti e diritti umani: si chiude la rassegna a Mattarello
Mattarello. In concomitanza con il 30° anniversario della caduta del muro di Berlino, a Mattarello si sta proponendo una serie di riflessione sui muri, sia quelli materiali sia quelli ideologici che...
Mattarello. In concomitanza con il 30° anniversario della caduta del muro di Berlino, a Mattarello si sta proponendo una serie di riflessione sui muri, sia quelli materiali sia quelli ideologici che dividono, imprigionano e violano i diritti fondamentali e le libertà delle persone, primi tra tutti il diritto di movimento, al lavoro e alla salute; i muri che limitano l’accesso alle risorse e non permettono di condurre una vita dignitosa. Il più delle volte, i muri più pericolosi non sono quelli in cemento o in acciaio, bensì quelli eretti dall’ignoranza. In due precedenti incontri, nell' "Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo", il giornalista Rai Raffaele Crocco, ha raccontato le guerre con l'obiettivo di costruire la pace. La costruzione di un muro è "effetto" e non "causa" di chiusura. I muri arrivano dopo aver costruito una cultura d'odio e d'emergenza e questa cultura si costruisce sempre abbassando i livelli di democrazia reale, di conoscenza e cultura. La si costruisce sull'insicurezza sociale, con la cattiva distribuzione della ricchezza, calpestando i diritti delle persone. E non si parla di chi dovrebbe arrivare, ma di chi vive nel territorio che dovrebbe accogliere e che, invece, costruisce il muro. Un altro incontro è stato con il teologo don Paul Renner su: “Essere pietre vive, che costruiscono ponti per la pace”.
Questo venerdì 15 novembre, alle 20.30, al Cinema Mattarello, con la proiezione del film “Il prigioniero coreano” di Kim Ki-Duk, si chiude la serie di incontri su “Guerra-Pace, Muri-Ponti e Diritti Umani” organizzata, nel sobborgo, da Fondo Progetti Solidarietà, Circolo Acli, Associazione Progetto Prijedor, Docenti Senza Frontiere, Gruppo Missionario e Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani.
Si tratta di un film drammatico che narra la vicenda di Nam Chul-woo, un povero pescatore nordcoreano che, guastatosi il motore della sua barca, la corrente del fiume lo trascina in Corea del Sud dove viene arrestato perché ritenuto una spia ma ha una speranza di vita, imprigionato fra due ideologie. G.M.