Multe in Ztl, il Comune contro il giudice di pace
25 genitori del Sacro Cuore si erano rivolti all’avvocato per annullare le sanzioni La sentenza dà loro ragione, ma l’ente pubblico la impugna: «Segnaletica chiara»
TRENTO. Si annuncia una guerra a colpi di carte bollate tra i genitori del Sacro Cuore ed il Comune per le multe accumulate a causa dei varchi elettronici della Ztl, che registrano anche il minimo sforamento degli automobilisti. La vicenda si può riassumere così: il Comune l’anno scorso attiva le telecamere in 18 varchi di accesso alla Ztl, che registrano le targhe degli automobilisti. Se quest’ultimi non sono autorizzati o sforano le fasce che permettono l’accesso ai negozianti o a chi ha chiesto un permesso, scattano le multe che vanno dai 56,70 euro (se pagate entro 5 giorni) agli 81. Dopo un periodo di sperimentazione, il 21 agosto sono entrate in vigore a tutti gli effetti le telecamere e sono iniziate a fioccare le multe. C’è il caso di chi era in ferie e non ha letto i giornali o appreso da altre fonti la novità (come il pasticcere Fabrice Asensi, che nel trasportare i suoi pasticcini in centro ha totalizzato multe per circa 10 mila euro), chi residente in centro si è dimenticato di rinnovare il permesso, chi magari ha sforato per pochi minuti le fasce di accesso. Tra questi anche 25 famiglie che hanno i figli alla scuola Sacro Cuore, in piazza Santa Teresa Verzeri, colpite dalle multe perché non hanno rispettato appunto al secondo l’accesso in Ztl per accompagnare e prelevare i figli.
Il problema ulteriore è che i multati sono stati raggiunti dalla notifica delle sanzioni dopo due mesi dall’entrata in vigore del nuovo corso, perché c’è voluto del tempo per i controlli delle targhe autorizzate sul database. Franca Penasa, dirigente amministrativa del Sacro Cuore, riferisce: «Ci sono famiglie che hanno accumulato multe fino a 2000 euro. E questo perché nel portare i figli, che vanno dai 3 ai 18 anni, forse hanno ritardato per qualche imprevisto che può sempre succedere. Così abbiamo deciso di rivolgerci al giudice di pace, perché il cittadino deve essere messo nelle condizioni di usufruire di un servizio come quello della frequenza della scuola, equiparata, come la nostra. Faccio notare che eravamo già ricorsi al Ministero delle infrastrutture e trasporti, perché nel 2015, quando era stata istituita la Ztl, era stato precluso l’accesso per chi accompagnava alunni dalla scuola materna alla primaria ed il Comune ha dovuto modificare l’ordinanza».
Ora, con l’inizio dell’anno scolastico in settembre, i genitori non hanno forse capito che anche i pochi minuti di ritardo erano sanzionabili, mentre prima con i vigili c’era un margine di tolleranza. C’è stato anche un incontro con la madre superiora Ernestina Gatti e il vicesindaco Paolo Biasioli, nel quale si è cercata una soluzione bonaria, ma si è ottenuto un quarto d’ora in più sulle fasce di rispetto dei permessi. È così che la scuola Sacro Cuore ha deciso di rivolgersi agli avvocati Maurizio Donini e Gianpiero Luongo per opporsi alle sanzioni ed il giudice di pace, Antonio Orpello, ha accolto la richiesta di annullamento delle multe, come scritto sul Trentino di ieri .
Il Comune ha risposto a stretto giro, che è intenzionato ad impugnare davanti al Tribunale l’annullamento delle sanzioni. Con quali motivazioni? In un lungo comunicato si ricorda il Comune è stato autorizzato dal Ministero dei Trasporti e infrastrutture ad installare gli impianti per controllare il passaggio nella Ztl. Ed a proposito delle motivazioni che hanno portato il giudice di pace ad annullare le sanzioni, perché la segnaletica non sarebbe abbastanza chiara, la nota precisa: «I varchi sono, come prevede il Ministero, ben segnalati con il segnale previsto dal Codice della Strada (di notevoli dimensioni) indicante il “Divieto di Transito Zona a Traffico Limitato – Centro Storico”, oltre alla segnaletica verticale di preavviso prima dell'accesso». Non sono stati installati display luminosi, conclude la nota, con la scritta “varco attivo” «perché il divieto d’accesso alla Ztl è previsto in tutto l’arco della giornata - con eccezione per determinate categorie o per particolari categorie in determinate fasce orarie - quindi senza soluzione di continuità nell'arco delle 24 ore». Un’ulteriore udienza è fissata il 17 ottobre.