Mori, anziana muore intossicata
Maria Antonietta Baroni, 78 anni, uccisa dal monossido di carbonio di una caldaia
MORI. La quantità di monossido di carbonio che ha inspirato, quando è scesa nell’interrato della propria abitazione, le è stata fatale. L’esalazione, con ogni probabilità, dapprima l’ha stordita facendole perdere i sensi, quindi le ha tolto ogni stilla di energia vitale dal corpo fino a soffocarla.
È morta così, ieri sera, nella sua casa di Mori Maria Antonietta Baroni, classe 1938, ex operaia in pensione (ha lavorato per anni in Germania e poi al nastrificio di Rovereto) e molto conosciuta nel suo comune di origine. Intossicati in maniera per fortuna non grave gli altri abitanti della casa, una famiglia (i due genitori con i due figli) e una coppia, trasportati per accertamenti all’ospedale di Rovereto. La madre e i due bambini, ieri sera, sono stati trasportati all’ospedale di Bolzano per un ciclo di terapia nella camera iperbarica.
Il dramma, che ha sconvolto la tranquillità dell’abitato moriano poco prima delle 19, si è consumato all’interno di un caseggiato sito in via del Garda, la direttrice che attraversa Mori da un capo all’altro. Tutta da ricostruire la dinamica che ha portato alla morte della settantottenne. Ciò che è certa, invece, è la causa dovuta ad una intossicazione da monossido di carbonio, gas velenoso che diventa velocemente letale se inspirato in dosi massicce.
Spetterà ai vigili del fuoco volontari di Mori e a quelli del corpo permanente di Trento stabilire i motivi che hanno portato alla saturazione dell’interrato della casa. Una possibile ricostruzione, tutta ovviamente da verificare, è che la caldaia si sia improvvisamente fermata e che l’anziana proprietaria - in un appartamento ci viveva la signora Baroni, mentre gli altri due, in affitto, sono occupati dalla famiglia e dalla coppia - sia scesa di sotto per un controllo; a quel punto si è trovata immersa in un locale già saturo di monossido e non ha avuto scampo.
A quanto sembra l’odore generato dall’esalazione di monossido ha raggiunto anche i piani superiori allertando, così, gli altri abitanti che in quel momento si trovavano in casa. Non è escluso che siano stati proprio loro a scendere nell’interrato e a trovare la donna riversa a terra, ormai morta.
A quel punto è scattato l’allarme alla macchina del pronto intervento che ha messo in movimento i vigili del fuoco di Mori e di Trento, i sanitari della equipe medica e quindi i carabinieri. In via del Garda sono arrivati, in un breve lasso di tempo, diverse ambulanze, i mezzi dei vigili del fuoco e dei militari dell’Arma. I pompieri sono entrati nell’abitazione muniti di autorespiratori. Le due famiglie sono state portate all’esterno e quindi caricate sulle ambulanze, mentre si è atteso l’arrivo del carro funebre che si è preso cura della salma della povera Maria Antonietta Baroni.
I carabinieri hanno messo sotto sequestro la caldaia a gasolio, su disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre oggi si valuterà se procedere o meno con l’autopsia.