Monti a Trento: «Non esiste alcun accordo col Pd»
Il leader dei centristi fianco a fianco con Dellai: «Alleanze? Se ne parla dopo le elezioni»
TRENTO. Mario Monti, da Trento, frena circa un accordo col Pd. «Interessante questa valutazione ma non esiste alcun accordo, nè alcuna conversazione in vista di accordi con nessun’altra forza politica». Così Mario Monti risponde a Oscar Giannino secondo il quale Scelta Civica è «una corrente del Pd». «Queste cose - ha precisato Monti - saranno per il dopo elezioni».
Sul ruolo delle autonomie speciali «la posizione mia e della lista Scelta civica è molto chiara. L’autonomia speciale di Trento e Bolzano non solo non deve essere indebolita, ma deve essere assunta come positivo esempio per quella riforma dello Stato che il fallimento del federalismo in salsa leghista rende ogni giorno sempre più urgente e necessaria».
«So - ha aggiunto - che nel dibattito locale vengo talvolta dipinto addirittura come nemico dell’Autonomia. Nulla di più lontano dalla realtà. Da voi Autonomia e responsabilità sono essenzialmente la stessa cosa, in forza di una tradizione di matrice mitteleuropea che si vede e si apprezza da parte di tutti. Certamente abbiamo dovuto assumere decisioni dolorose per le famiglie e le imprese e anche per le comunità locali, comprese quelle dotate di autonomia speciale. Per tutti vale il principio che non c’erano alternative. Questo non significa una politica autonomista, ma responsabile e seria».
«C’è chi parla di regione alpina, ma pensa alla mitologia di un’inesistente repubblica padana», ha detto Monti durante l'incontro di Trento sulle terre di montagna. «Io sono vissuto molto nelle zone tra Veneto e Lombardia, ma la Padania non so cosa sia». «Pari opportunità tra montagna e pianura nel riordino dell’assetto istituzionale», ha aggiunto Monti. «Sembra che la purezza dell’aria delle nostre Alpi - ha continuato - porti con se un comportamento solidale, che rappresenta bene l’Italia delle comunità e non come somma di individui. Per sostenere i territori di montagna però bisogna impegnarsi rispetto sia alle forme di lavoro che alla cultura».