Medici, la protesta delle «visite lampo»

Da ieri la singolare forma di «sciopero bianco» contro l’Azienda sanitaria: a tutti i pazienti impegnative con Rao A o B



TRENTO. Se avvertite un piccolo dolorino fisico, di quelli non preoccupanti ma che andrebbero - prima o poi - controllati con una visita specialistica, questo è il vostro momento. E non dovete lasciarvelo sfuggire. Sì perché da ieri i medici di base del Trentino aderenti ai sindacati della medicina generale (403 professionisti) più 130 guardie mediche in tutto il Trentino stanno attuando una singolare forma di protesta nei confronti dell’Azienda sanitaria: a tutti i pazienti che si rivolgono loro per chiedere l’impegnativa per una visita medica viene rilasciato un codice di urgenza Rao A o Rao B, insomma uno di quei codici che - attraverso la solita telefonata al Cup - danno diritto a visite mediche in tempi rapidissimi, qualche giorno al massimo.

Le ragioni dei malesseri della categoria verranno spiegate quest’oggi dalle organizzazioni sindacali nel corso di una conferenza stampa. Quello che è certo è che lo «sciopero bianco» della visita lampo rischia di essere solo la prima (e più blanda) forma di protesta che i medici di base sono pronti a mettere in atto nel corso del mese di luglio.

Nel mirino c’è sempre l’assessore alla salute Ugo Rossi, accusato ormai da mesi di essere sordo alle richieste dei sindacati relative all’adeguamento dei salari dei medici. «Da mesi - recita un comunicato sindacale - l’assessorato sta cercando in modo antidemocratico di imporci incombenze e carichi di lavoro maggiori a suon di illegittime delibere». I sindacati contestano il mancato «sblocco» di quella parte del loro stipendio legato a progetti provinciali, «progetti che l’Azienda sanitaria non ha mai voluto usare» - attaccano i sindacati. Altro terreno di scontro è quello della ricetta elettronica. Il nuovo strumento dovrebbe entrare in vigore dal prossimo ottobre: «In queste settimane - spiegano i sindacati - l’Azienda sanitaria sta convocando i medici a gruppi per spiegare il funzionamento del nuovo sistema. Ma la stessa Azienda dimentica che l’entrata in vigore della ricetta elettronica va contrattata con noi, definendo bene quali sono i costi che deve sopportare l’Azienda e quali i costi che può sostenere il medico. Su questo siamo pronti allo sciopero».

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