Manovre e candidati per la sfida d’autunno

L’onda lunga delle elezioni politiche: per le provinciali di ottobre già pronti grandi rientri (da de Eccher a Carli) e volti nuovi (da Filippi ai 5 Stelle)


di Chiara Bert


TRENTO. Il coordinatore dell’Upt di Rovereto Roberto Maffei si dimette attaccando il partito per le candidature calate dall’alto, Vittorio Fravezzi in primis, e dice apertamente che occorre lasciar perdere le appartenenze e diventare «molto più pragmatici» in vista delle elezioni provinciali di ottobre. Le provinciali, appunto. Il vero banco di prova, per molti la sfida decisiva - anche se non dichiarata - dove si giocheranno gli equilibri politici.

Non serve neanche essere troppo addentro alle dinamiche politiche per capire che il riferimento di Maffei è a nuovi spazi che si potrebbero aprire al centro degli attuali schieramenti, partendo dall’area che fa riferimento all’ex assessore Silvano Grisenti. L’associazione di cui è tra i fondatori, Progetto Trentino, ha ribadito solo due giorni fa che al momento - e sottolineiamo al momento - resta un’associazione fino a diversa decisione dei propri aderenti.

Ma la convention di dicembre al PalaRotari ha sancito - con i suoi protagonisti - che qualcosa di nuovo potrebbe nascere, certo con una spinta in più se Grisenti uscirà assolto in Cassazione a inizio febbraio. L’Udc di Ivo Tarolli, quel pezzo di Pdl deluso e in rotta con i vertici, da Walter Viola a Rodolfo Borga, a Pino Morandini e Nicola Degaudenz, il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis, e soprattutto quella parte della base Upt che - presto orfana di un Dellai impegnato a Roma - ancora guarda all’ex superassessore come riferimento sul territorio. E poi i mondi delle Acli di Arrigo Dalfovo e della Cisl di Lorenzo Pomini. Se questa area si trasformerà effettivamente, in autunno, in proposta politica, è chiaro che sarà questa la grande novità destinata a pesare sull’esito della competizione elettorale. Una novità che avrebbe il suo primo effetto disgregante sull’Upt, che nell’accordo siglato pochi giorni fa con gli alleati di Pd e Patt per i collegi del Senato, si è anche impegnata a mantenere in piedi l’attuale coalizione alle provinciali.

Al netto del nuovo centro che potrebbe nascere o meno, le elezioni d’autunno potrebbero portare in consiglio una serie di volti nuovi e decretare alcuni grandi ritorni. Più semplice forse partire da questi ultimi. Chi si è già dichiarato è il coordinatore regionale del Pdl Cristano de Eccher, già consigliere provinciale di An dal 2003 al 2008, rimasto fuori dalle politiche dove per le candidature ha vinto nettamente la linea Biancofiore. Ma il senatore, una sola legislatura alle spalle, ha prontamente annunciato che si impegnerà in vista delle prossime provinciali, deluso dall’esperienza romana. Un altro volto conosciuto che tenterà il rientro in consiglio provinciale è Marcello Carli, ex consigliere Udc e oggi presidente di Italia Futura di Montezemolo in Trentino: al terzo posto nella lista Scelta Civica capitanata da Lorenzo Dellai, Carli non ha quasi nessuna possibilità di essere eletto, e proprio per questo viene già dato in pista per il prossimo ottobre. Sempre restando sul fronte del centrodestra, molti prevedono che anche in casa Lega si assisterà a qualche ritorno: molto dipenderà dall’esito della sfida che in Valsugana vede protagonista il senatore uscente Sergio Divina, che se la vedrà con Giorgio Tonini del Pd. Se non dovesse farcela, Divina potrebbe anche lui tornare a calcare il palcoscenico del consiglio, serrando le fila di una pattuglia leghista che nel tempo ha perso per strada qualche pezzo (prima Mario Casna e poi Giuseppe Filippin hanno traslocato nel gruppo misto).

In casa del Pd chi viene dato in rampa di lancio è un altro vecchio volto della politica trentina: l’avvocato Luigi Olivieri, già deputato e oggi assessore della Comunità delle Giudicarie, sempre attivissimo sul territorio (dove può contare su un forte consenso personale)e nelle dinamiche interne del partito, che alle ultime primarie per la premiership del centrosinistra a sorpresa si è schierato con il rottamatore Renzi.

Accanto ai vecchi nomi, tutto lascia credere che l’onda lunga delle elezioni politiche porterà in consiglio anche facce nuove della politica. A cominciare dal Movimento 5 stelle,che sarà in campo per la prima volta in Trentino, deciso a portare propri rappresentanti nella stanza dei bottoni: e dopo le contestate «parlamentarie», il movimento dovrà trovare il modo di selezionare i propri candidati, che alle provinciali saranno meno trainati dal voto di opinione anti-casta e si troveranno a fare i conti con le preferenze. Facile prevedere che il movimento pescherà anche e soprattutto tra coloro che sono scesi in campo alle politiche, per esempio tra i candidati al Senato che hanno fatto un buon risultato. Lo stesso varrà per il Pd dove le primarie hanno dato alcune indicazioni chiare: se Elisa Filippi non ce la facesse ad entrare in parlamento, per lei - forte delle sue oltre 2600 preferenze - l’aula di piazza Dante sarebbe più vicina.

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