Luci a macchia di leopardo  Pagano 80 negozianti su 341 

Il caso. Procede l’installazione delle luminarie. L’Apt: «Escluse solo alcune vie periferiche» Tra i commercianti c’è chi addobba in proprio e chi dice: «Deve provvedere il Comune»


Claudio Libera


Trento. Mentre fervono i lavori per montare le casette dei mercatini e l’albero di Natale, la città si veste anche delle luminharie. «Prima – spiega la direttrice dell’Apt Elda Verones – devono esser collaudati i ganci di supporto, per appendere addobbi che sono più grandi e pesanti di quelli dello scorso anno; l’installazione terminerà venerdì 22. Si è partiti dal centro e dopo il collaudo si dialoga coi negozianti; al momento quelli che hanno aderito alle richieste sono 80. I nomi di sponsor e partecipanti saranno pubblicati su totem e pubblicazioni. Fermo restando che il centro sarà illuminato e le non adesioni riguardano solo alcune vie periferiche. Non è stata fatta alcuna marcia indietro, si stanno valutando con attenzione i costi necessari per poter dar lustro al centro, compatibilmente con le cifre che l’amministrazione e l’Apt hanno stanziato».

In via Verdi, dove un tempo c’era il bar Mozart, è apparso un negozio con tanti addobbi, regali, oggetti che richiamano il Natale. A gestirlo Silvia Cadonna laureanda al Laba di Rovereto e il fidanzato figlio d’arte Davide Lucin, di Alessandro dell’attigua edicola tabacchi ricevitoria. «Solo fino all’Epifania – dice Davide - con una licenza di vicinato. Per le luminarie non mi hanno chiesto adesioni, se lo faranno ci staremo, perché la strada d’accesso al Duomo buia non è il massimo». Eugenio Gallizioli negli anni ha addobbato in proprio il primo tratto di Galleria Tirrena davanti alle sue vetrine. Diego Vanzo, della Boutique Ivanhoe si era informato per averle «ma l’altezza del portico non lo consente. Se fosse stato possibile avrei partecipato - dice – anche se credo che l’amministrazione avrebbe potuto trovare una soluzione diversa, provvedendo in proprio, magari con spettacoli ed animazione come mi pare accada a Bolzano». Loris Simioni, titolare dell’edicola tabaccheria ricevitoria di via Oriola non ha pagato la quota: «Non ci ho mai creduto, sono convinto che dovrebbe farsene carico l’amministrazione comunale. Decantano Trento città della cultura e del turismo; non faccio polemiche ma credo che anche questo addobbo dovrebbe essere compreso nelle spese di promozione. Senza ricorrere ad imprese altisonanti, si potrebbero coinvolgere ditte locali come in Alto Adige dove fanno luminarie bellissime, di pura luce bianca».















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