sanità

Liste di attesa, sempre peggio. Segnana: «Troppe richieste»

C'è chi cerca di prenotare una visita e se la vede proporre per l’anno prossimo. Un caso concreto? Una visita oculistica chiesta a inizio marzo e proposta in agosto 2024. L'assessora risponde all'interrogazione di Zanella (Futura): Rao A, nel 90% dei casi garantito in 7 giorni (e non tre)



TRENTO. Ci sono persone che cercano di prenotare una visita e se la vedono proporre per l’anno prossimo. Un caso concreto? Una visita oculistica chiesta a inizio marzo e proposta in agosto 2024. Ma attese di molti mesi sono purtroppo ordinaria amministrazione in molte specialità. Con l’effetto che chi può permetterselo, paga e chi non può incrocia le dita.

«Nel corso dei primi mesi del 2023 - ha confermato il problema rispondendo a una domanda di attualità di Paolo Zanella (Futura) l’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana - si è verificato un ulteriore incremento della domanda di prestazioni, che ha determinato il persistere della difficoltà di garantire i tempi di attesa secondo quanto previsto dal piano nazionale per il governo dei tempi d'attesa». E questo malgrado lo sforzo in atto: nei mesi di gennaio e febbraio 2023 sono state effettuate 217.669 prenotazioni con un aumento di 21.966 casi rispetto all'analogo periodo di gennaio-febbraio 2022. Per quanto riguarda l'attività di ricovero nel corso dell'anno 2022 sono stati recuperati 1.594 interventi con particolare riferimento a quelli più complessi e prioritari. Con riferimento all'attività di screening oncologici non si può parlare di tempi d'attesa quanto piuttosto di fabbisogno di estensione.

«Quello che emerge - ha detto Zanella in replica - è che di anno in anno aumenta la richiesta di prestazioni, come prevedibile con una popolazione che invecchia, e sembra che le prestazioni più urgenti vengano garantite con tempi sempre più dilatati: non stiamo andando bene e qualcosa va fatto, ha replicato Zanella. Il tema evidente è quello dell'equità: i bisogni urgenti solo chi ha soldi può permettersi di soddisfarli».

Sul rispetto dei Rao, aggiunge Zanella, in un anno la situazione è addirittura peggiorata. E dovrebbe essere un diritto da garantire, non un vanto se vengono rispettati. I livelli di garanzia sono per il RAO A di 3 giorni, di 10 per il B e 30 giorni il C in almeno il 90% dei casi. «In realtà - rileva Zanella - viene garantito nel 90% dei casi in 7 giorni (Rao A) peggiorando il dato del giugno scorso di 5 giorni. Per i RAO B e C, invece, il 90% delle prestazioni viene garantito entro termini che sforano ancora di molto i livelli di garanzia: rispettivamente 22 e 46 giorni».

 













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