Liguria sott’acqua Trenta specialisti trentini in soccorso

A Lavagna hanno lavorato la notte con idrovore e ruspe Altri 500 volontari sono pronti in caso di necessità


di Luca Marognoli


TRENTO. È arrivata a Lavagna attorno alle 18 la colonna mobile della Protezione civile trentina, guidata dal capo Roberto Bertoldi, che collaborerà con i colleghi liguri nell’affrontare l’emergenza inondazioni. Un contingente “piccolo” (preallertati anche i 500 volontari di turno) ma molto specializzato, composto da 30 uomini, dipendenti dei Servizi Antincendi, Bacini montani, Prevenzione rischi, Gestione strade e dell’Agenzia per la depurazione, con il supporto logistico dei Nuvola.

Subito ha avuto luogo un meeting di coordinamento organizzativo per partire immediatamente con le operazioni. Oltre che dello svuotamento delle zone allagate, gli operatori trentini sono stati incaricati di sorvegliare le aree a rischio, soprattutto i corsi d’acqua.

«Lavoreremo tutta la notte, a turno», spiegava ieri sera uno di loro. «Piazzeremo le idrovore ed entreremo in azione con i mezzi movimento terra».

La notizia dell’intervento, con partenza alle 11, era stata data al mattino. L’assessore Tiziano Mellarini ha fatto da supervisore: «Ci siamo sentiti di buonora con Roberto Bertoldi, alle 6 - racconta - e sono andato ad assistere alla partenza per verificare se era tutto a posto dal punto organizzativo. Dopo il briefing con la Protezione civile della Liguria, i nostri andranno a visionare i lavori da fare domattina (oggi, ndr) per la rimozione di fango e detriti. Bertoldi verificherà anche se servono altri collaboratori, sia dipendenti della Provincia che volontari».

I macchinari trasportati in Liguria (si veda nel riquadro sopra) sono adibiti a funzioni specifiche: «L'Agenzia della depurazione è presente con un mezzo specializzato nella rimozione di detriti, i Bacini montani sono attrezzati per capire dove c'è fuoriuscita di acqua; poi ci sono le pale, le ruspe e tutti i mezzi necessari per l'emergenza. In totale sono coinvolti una trentina di collaboratori con una quindicina di mezzi. Il campo viene allestito a Lavagna, dove il personale sarà ospite della Protezione civile locale».

In attesa di disposizioni Alberto Flaim, presidente della Federazione vigili del fuoco volontari: «È presente questo gruppo di esploratori nella frazione San Colombano di Lavagna. Siamo in stand-by perché non è detto che la missione si concretizzi, se il tempo dovesse migliorare. Noi siamo pronti ad intervenire, in funzione delle reali necessità del posto, ma questo è ancora da chiarire. Se serve solo un intervento tecnico, probabilmente non sarà necessario il nostro apporto, se invece è richiesta una funzione anche operativa siamo pronti a partire». A disposizione i 4 distretti di turno: Mezzolombardo, Fondo, Cles e Malè, per un totale di 500 persone. «Sono in grado di partire in tre ore: questa turnazione è sperimentata da anni. Siamo capaci di far fronte a tutte le necessità, tenendo conto che siamo già impegnati quotidianamente a presidiare il territorio locale trentino, con numerose uscite in questi giorni». Una schiera di operatori polivalenti: «Sì, abbiamo capacità notevoli - precisa Flaim - perché oltre che sui vigili del fuoco possiamo contare su artigiani, liberi professionisti, muratori, operatori con macchine movimento terra, autisti... Pescando noi nell'ambito del privato, ognuno ha una sua professione e mette a disposizione le sue conoscenze a seconda del bisogno».

Personale collaudatissimo: «Siamo andati un po' in tutte le emergenze nazionali: abbiamo un'esperienza maturata nel tempo. Penso all'Aquila e, ultimamente, all'Emilia per la neve e anche per il terremoto».













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