Leonardi porta Dellai in Tribunale

L’ex governatore lo aveva definito «losco figuro noto alle cronache». Scatta la querela del candidato Pdl: «Mi ha diffamato»



TRENTO. Visti i toni della campagna elettorale, poteva mancare la querela? Ovviamente no. Ed eccola puntuale. L’ha presentata il consigliere provinciale del pdl Giorgio Leonardi, candidato al Senato per il centrodestra nel collegio di Rovereto, contro l’ex presidente della Provincia Lorenzo Dellai, candidato alla Camera per la Scelta civica con Monti, di cui è capolista regionale. La querela, ora sul tavolo del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Trento, è per diffamazione. E trae origine dalla polemica che vide i due contrapposti un mese fa, esattamente il 22 gennaio, all’indomani della presentazione ufficiale delle liste. Queste le parole di Dellai per le quali Leonardi si sente ora diffamato: «Losco figuro noto alle cronache locali». Un giudizio effettivamente pesante, che l’ex presidente aveva affidato a un comunicato stampa, con il quale replicava duramente a Leonardi e al quotidiano Libero. Che quello stesso giorno aveva dedicato un’intera pagina al libro fresco di stampa del consigliere (e allora ancora coordinatore provinciale) del Pdl, “Il Trentino nascosto”: un atto d’accusa durissimo contro l’amministrazione provinciale, fulcro della campagna elettorale di Leonardi, che in queste settimane ha presentato il volume nei maggiori centri del collegio in cui è in corsa.

Il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro aveva sintetizzato il tutto con il titolo anti-Monti “Peggio del Professore c’è il suo nuovo acquisto”, sormontato dalla beffarda testatina “Disastro tecnico”. E nell’articolo, interamente ispirato al libro di Leonardi, il Trentino era dipinto come «più indebitato della Sicilia» e per questo declassato dalle agenzie di rating. Per non parlare della flotta di sei elicotteri, «mentre Barack Obama ne ha appena cinque». La risposta di Dellai era arrivata a stretto giro di posta: «La pagina di insulti pubblicata da Libero e ispirata da un losco figuro come Giorgio Leonardi, noto alle cronache locali, costituisce per me certificazione di qualità. Quasi mi sarei offeso se non avessi ricevuto un simile trattamento. La cosa comunque non mi turba per niente, è la riproposizione di falsità e veleni inventati di sana pianta e disperatamente usati dal nostro per cercare di far notare la sua presenza politica, altrimenti “non pervenuta». Nel merito, Dellai replicava poi dettagliatamente a tutte le accuse relative a rating, debito e quant’altro, flotta di elicotteri compresa.

Non sono però ovviamente queste ultime affermazioni dell’ex governatore ad aver convinto Leonardi a sporgere querela. Scrive infatti il consigliere provinciale del Pdl che «la replica di Dellai, lungi dal costituire frutto di un serio e minuzioso lavoro di ricerca sulla mia persona, mira evidentemente a null’altro che a screditare la mia immagine, anche e soprattutto in vista dell'imminente competizione elettorale che ci vede candidati su opposti fronti politici». Perché, afferma, «l’avermi definito come un “losco figuro”, “noto alle cronache locali”, evidenzia la chiara volontà di danneggiare la mia reputazione: le espressioni risultano, infatti, particolarmente insidiose e lesive del mio onore e decoro, essendo formulate utilizzando tecniche sleali per alludere (e legittimare una presunzione in tal senso da parte del lettore) a mie personali implicazioni in attività illecite». Per Leonardi, sostenuto dall’avvocato Claudio Coggiatti del Foro di Roma, la giustapposizione tra le qualificazioni “losco figuro” («di per sé eloquente») e “noto alle cronache locali” rientra in una categoria ben nota alla dottrina giurisprudenziale: quella del cosiddetto “sottointeso sapiente”. In sostanza, conclude il consigliere provinciale del Pdl, «Dellai lascia intendere di essere a conoscenza di un mio - assolutamente inesistente - coinvolgimento in attività illecite o quanto meno riprovevoli di cui i cittadini dovrebbero, peraltro, essere già a conoscenza in ragione dell’informazione avutane dalle “cronache locali”».

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