Le liti condominiali? Per l'odore del cibo
Le liti condominiali sono un problema sempre più diffuso e sono scatenate da vari motivi: dagli odori dei cibi (che provocano il 27% delle liti) alla presenza di animali domestici (8%), passando per i posti auto (19%). L’Itea ha deciso di affrontare il tema delicato organizzando la “Festa dei vicini”, domani al Magnete. L’idea, sulla scia di altre iniziative simili nate in tutta Europa a partire dal 1999, è stata voluta dalla presidente di Itea, Aida Ruffini: «Uno dei più gravi problemi delle realtà occidentali è l’assenza dei rapporti tra persone»
TRENTO. Le liti condominiali sono un problema sempre più diffuso e sono scatenate da vari motivi: dagli odori dei cibi (che causano il 27% delle liti) alla presenza di animali domestici (8%), passando per i posti auto (19%). L'Itea Spa ha deciso di affrontare il tema delicato organizzando la "Festa dei vicini", che si svolgerà domani, sabato 12 settembre, a Trento, presso il Magnete.
Un'idea originale, sulla scia di altre iniziative simili nate in tutta Europa a partire dal 1999, voluta fortemente dalla presidente di Itea, Aida Ruffini. «Uno dei più gravi problemi delle realtà occidentali - spiega - è l'assenza dei rapporti tra persone. A volte gli inquilini dello stesso edificio non si conoscono nemmeno e questo crea insicurezza. Un incontro tra vicini non risolverà tutti i problemi, ma è il primo passo per favorire la coesione sociale». E, stando ad una ricerca piuttosto recente, c'è bisogno di iniziative così. Le liti condominiali, infatti, sono sempre di più. Ma soprattutto sono scatenate da situazione anche curiose, come quelle legate al cibo. L'aroma di curry che sale dal primo piano, l'odore di kebab nel giro scale, il sapore di cumino che avvolge l'atrio sarebbero causa del 27% dei litigi. Addirittura il 16% sarebbe causato dalla cucina etnica, soprattutto bengalese o pakistana (80%).
A confermarlo è Barbara Ciola, segretario provinciale dell'Anaci. «Negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni da parte di condòmini per i cattivi odori provenienti dalle cucine». Ma quando c'è un litigio di questo tipo, chi ha ragione? In base all'articolo 844 del codice civile "l'immissione non può essere impedita a meno che non superi la normale tollerabilità". Certo, non è facile quantificare la tollerabilità di un odore, ma le spezie usate da chi cucina un piatto tipico del suo paese non può essere considerata "un'immissione molesta". La soluzione, quindi, è legata a buon senso e spirito di adattamento e per questo può servire anche la "Festa dei vicini" organizzata dall'Itea Spa. Comunque, le liti condominiali non sono causate solo dagli odori forti dei cibi.
Un'altra causa è la presenza di animali domestici negli appartamenti, soprattutto cani e gatti. In totale sono l'8% ed in Trentino Alto Adige nel 2008 sono state quasi 900. In ogni caso, la principale causa di screzi e denunce sono i rumori notturni, come spiega Ciola. «La categoria più mal sopportata è quella degli studenti universitari, abituati a fare feste fino alle tre del mattino, facendo infuriare i vicini». Non se la passa meglio chi abita sopra a locali notturni (gli esempi classici in città sono il bar Fiorentina e il night Momà). Un altro motivo di litigiosità sono i parcheggi (19%), senza dimenticare il problema dello stendere i vestiti (3%) oppure dello sbattere tappeti e tovaglie. «Molti - continua la segretaria dell'Anaci - protestano per la sporcizia che cade dall'alto ed è capitato, in un condominio in via Roma, che gli abitanti non riuscissero a passare per le scale occupate dagli stenditoi».