Lavis «regala» agli alpini una piazzetta del paese

Grande partecipazione ieri alla manifestazione per l’intitolazione alle penne nere Il sindaco: «Sono simbolo di onestà». Targa scoperta dalla madrina Luisa Welsh


di Daniele Erler


LAVIS. Era piena, ieri mattina, la «piazzetta degli Alpini», nel giorno della sua intitolazione. «Un momento storico», come lo ha definito il capogruppo della sezione locale, Carlo Linardi, con penne nere giunte da tutta la regione, e non solo.

«La nostra richiesta d'inserire nella toponamastica di Lavis anche un riferimento agli alpini - ha commentato Linardi - è stata fatta per commemorare le migliaia di giovani soldati che hanno perso la vita. Per la loro storia, quello che hanno fatto, e quello che ancora oggi rappresentano».

Proprio l'emozionato omaggio al monumento dei caduti in piazza del Mercato, con la posa di una corona d'alloro e le note della Banda Sociale di Lavis, è stato uno dei momenti culminanti della manifestazione di ieri. Raggiunta poi la piazzetta, che si trova di fronte alla biblioteca comunale, è spettato alla madrina del gruppo di Lavis, Luisa Welsch, scoprire la nuova targa. «Non è stato facile - ha ricordato il sindaco di Lavis, Graziano Pellegrini - individuare lo spazio adatto, per un sodalizio così eroico come sono gli Alpini. Molte altre associazioni, compagnie e corpi probabilmente meriterebbero un luogo a loro dedicato. Ma gli alpini si distinguono per il loro contenuto ideologico, per valori come l'onestà e lo spirito di servizio, per la patria e l'intera comunità».

La manifestazione si era aperta, ieri mattina intorno alle nove, con il ritrovo presso il municipio. Poi la sfilata, con l'accompagnamento della Banda Sociale di Lavis guidata dal maestro Adriano Magagna, sino alla chiesa arcipretale, dove si è tenuta la messa. Quindi, come detto, l'omaggio ai caduti e l'intitolazione della piazzetta. «Centoquarantadue anni fa nasceva il corpo degli alpini - ha ricordato Maurizio Pinamonti, da poco rieletto a guida della sezione di Trento - da allora, anche se i tempi sono cambiati, hanno mantenuto sempre fede ai valori, e allo spirito di appartenenza».

Fra le numerose autorità presenti, anche Roberto Bertuol (consigliere nazionale dell'Ana, che ha ricordato l'importanza delle penne nere, soprattutto in momenti di crisi, perché riescono a creare intorno a loro un clima positivo nella comunità) e il senatore Franco Panizza (che ha sottolineato la capacità degli alpini di tenere vivi i valori della tradizione, e di guardare allo stesso tempo al futuro, fungendo da esempio per i giovani e le nuove generazioni).













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