Ladri devastano la casa e rubano i soldi del bimbo
Arco, brutta esperienza per la famiglia del commerciante Paolo Berlanda: i malviventi hanno preso tutto, anche il salvadanaio del figlio
ARCO. Ennesimo furto in una casa di Arco avvenuto questa volta in pieno pomeriggio con modalità e tempistiche che fanno pensare a un colpo studiato nei minimi dettagli. A essere presa di mira l’abitazione di Paolo Berlanda, di Berlanda Project, una casa distante dal centro storico, a monte del complesso residenziale Olivenheim, lontana da occhi indiscreti, ma protetta da un ampio giardino custodito da un pastore tedesco libero di muoversi. Nulla che abbia impensierito i malviventi che, probabilmente per mezzo di opportuni sopralluoghi, hanno calcolato con precisione le uniche ore della giornata in cui la palazzina si sarebbe trovata sprovvista di inquilini.
Si sono introdotti con la luce del giorno rompendo una finestra del pian terreno attraverso l’ausilio di un ceppo di legno recuperato proprio dalla legnaia di Berlanda. Una volta entrati si sono mossi indisturbati mettendo a soqquadro l’intera abitazione e svuotando tutto ciò che vi fosse di valore. «Senza scrupoli si sono portati via un fondo cassa da 1500 euro - racconta Berlanda - ori, collane, e perfino i pochi euro contenuti nella musina di mio figlio». Berlanda ha prontamente sporto denuncia ai carabinieri e successivamente si è sfogato sui social condividendo l’accaduto, i timori e le paure che sempre più emergono dai vari post che settimanalmente descrivono atti di ruberia negli appartamenti di tutto l’Alto Garda. «Sono piuttosto sicuro - continua Berlanda - che siano entrati in casa attorno alle 16 e che avessero dei complici che li hanno avvisati immediatamente del ritorno di mia moglie». «Si sono mossi senza problemi, senza improvvisazione - assicura Berlanda - Avevano le idee chiare su come agire e quando colpire».
Secondo Berlanda, quindi, ci sono tutti i segnali che farebbero credere che il colpo messo a segno nella propria abitazione non fosse improvvisato, quanto studiato e calcolato. «Troppe circostanze ci fanno pensare - evidenzia Berlanda con una certa preoccupazione - che ci abbiano osservato per più giorni in modo che poi potessero fare i loro comodi senza correre particolari rischi». Un bottino non indifferente formato da un ingente fondo cassa, ori vari appartenenti ai cari della propria famiglia, tra i quali alcuni anelli della nonna defunta, oltre che piccoli oggetti di grande valore personale come i gemelli della camicia del matrimonio e due spille dei 25 anni di iscrizione alla Sat di Arco. Oggetti particolari che non tutti possiedono e che, se trovati, identificherebbero con ogni probabilità il o i colpevoli. Ladri senza scrupoli che non ci hanno pensato due volte ad approfittarsi anche dei risparmi di un bambino.
(l.o)