LA TRAGEDIA DI BOSENTINO «Gloria era un vulcano, instancabile fra i suoi mille progetti»
Il cugino: «Aveva una grande passione per la campagna e per lo studio. Sarebbe partita per l’Olanda ma le sue radici erano qui, nella Vigolana»
BOSENTINO. «Era un vulcano, instancabile e con la mente sempre proiettata al domani, al futuro» questa era per Federico, suo cugino, Gloria Valcanover, la ragazza morta dopo essere stata sbalzata dal trattore che stava guidando. Sempre in movimento fra Padova e Bosentino, la ragazza stava organizzando la partenza per l’Olanda. Ad agosto un aereo l’avrebbe portata nei Paesi Bassi per l’Erasmus. Curiosa di ogni cosa, sapeva che il suo mondo, il suo futuro, erano comunque qui, sull’Altopiano della Vigolana.
Questo - e molto di più - era Gloria Valcanover strappata alla vita a soli 22 anni. Lei che era, come racconta chi l’ha conosciuta, «capace di futuro», che non riusciva a stare con le mani in mano e aveva un amore, una passione per la terra e per tutto quello che i frutti della terra possono diventare. Tanto che nonostante fosse giovane, era già uno dei pilastri dell’azienda agricola di famiglia.
La «Cà dei Baghi» che lei in prima persona aveva aiutato a diventare grande, ad uscire dai confini della Vigolana del Trentino. Alle spalle aveva il papà Tullio e la mamma Daniela, ma lei aveva ingranato la quarta. Ed era pronta a conquistare il mondo. Con i piedi piantati a Bosentino, ma la mente pronta a raccogliere tutte le idee, tutti gli stimoli per fare di più, per fare meglio. Aveva scelto di laurearsi in scienze e tecnologie alimentari a Padova e dopo la triennale era pronta per la specialistica. Arricchita da mezzo anno da trascorrere in Olanda.
«Era una macchina sempre in movimento - racconta il cugino Federico Roat - con una parlantina incredibile. E una grande passione per il suo lavoro. Mi è capitato di essere insieme a lei ai mercatini dove vendevamo i prodotti della Cà dei Baghi. E quando i clienti mi facevano delle domande tecniche, li giravo sempre a lei che spiegava ogni cosa trasmettendo l’amore che era stato messo nella coltivazione, nella raccolta e nella trasformazione dei prodotti. Sarebbe stata in grado di vendere ogni cosa, era un vulcano che conquistava tutti».
Giovane ma con la testa sulle spalle e le idee chiare per il futuro. Giovane ma pronta a spendersi in prima persona per la sua comunità. E lo faceva come volontaria dei pompieri («da sempre, da appena era stato possibile» ricordano) ma anche candidandosi alle ultime elezioni per il consiglio comunale nella lista «Uniti per crescere». Giovane e pronta a divertirsi con gli amici come raccontano le tante foto pubblicate sul social. Dove lei è sempre sorridente e assolutamente autoironica. E i suoi occhi pieni di una luce magica mancheranno a molti.