La sfida a chi brucia rifiuti nelle stufe
Niente studio per l’impianto a biogas (ma il progetto va avanti). Finanziato il progetto per combattere l’inquinamento
VALSUGANA. La campagna per dissuadere dal bruciare i rifiuti nelle stufe domestiche prende il posto dello studio di fattibilità per la realizzazione dell’impianto di biogas. La decisione della Comunità di valle è stata ratificata dalla giunta Provinciale, che ha dato il proprio via libera alla sostituzione del progetto “Studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto per la produzione e cogenerazione di biogas da deiezioni zootecniche nei comuni di Ospedaletto, Villa Agnedo, Ivano Fracena, Scurelle e Borgo Valsugana: analisi normativa, aspetti tecnico-economici e valutazione delle potenzialità” con il nuovo progetto di pari importo “Lontano i rifiuti dal focolare”, di pari importo.
Lo studio per l'impianto di biogas faceva parte, insieme ad altri otto, dell'accordo di programma siglato nel 2011 tra Provincia e Comunità per la realizzazione di iniziative, progetti ed interventi nell'ambito del fondo per lo sviluppo sostenibile dell'ambiente. Progetti dal costo totale di 308mila euro, finanziati per 294mila ovvero il 95%, da contributo provinciale. Per quanto riguarda lo studio per l'impianto di biogas e la valutazione tecnica della sua sostenibilità economico-ambientale (spesa ammessa 11.570 euro, coperta per 10.991 euro), ci si era affidati nel corso del 2012 alla Fondazione Mach di San Michele all’Adige.
In seguito si è preso atto che il gruppo di imprenditori agricoli della valle interessati all’impianto nel frattempo si è mosso in maniera autonoma per accelerarne l’iter di realizzazione. Una decina di allevatori di Villa Agnedo, Spera, Strigno, Samone, Scurelle e Pieve Tesino che hanno costituito una cooperativa, la Agrialp Bio Energy, nominando Oscar Sandri di Villa Agnedo presidente e Rodolfo Ropelato di Spera vicepresidente. La loro iniziativa è già a buon punto: il progetto è in attesa dell'ok del comitato tecnico provinciale per il settore agricolo, con l'impianto che sarà realizzato in località Campagna, sui terreni della Fondazione De Bellat nel comune di Villa Agnedo. Avrà un costo di circa 2 milioni di euro, con i lavori che dovrebbero cominciare la prossima primavera.
A questo punto lo studio e quindi il ruolo di supporto della Comunità vengono a mancare. Da qui la decisione da parte di Palazzo Ceschi di revocare l'incarico alla Fondazione Mach, dirottando quei soldi nel nuovo progetto-campagna informativa, che ha lo scopo di contrastare la combustione domestica dei rifiuti all’interno di stufe, cucine economiche o camini, abitudine purtroppo ancora radicata nel territorio valsuganotto e più volte chiamata in causa quando si parla di inquinamento dell’aria con polveri sottili. Il progetto si svilupperà attraverso pubblicazioni, pubblicità, serate a tema e il coinvolgimento delle scuole, si mira a sensibilizzare i cittadini sull'inquinamento dell'aria e i danni alla salute prodotti da questo malcostume e informare sul corretto smaltimento dei rifiuti.
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