La scuola trentina? Lingue e tecnologia
L'assessore Dalmaso svela le nuove linee guida: sempre più lavagne telematiche e tablet in classe
TRENTO. La scuola "va letta in chiave di motore di sviluppo, perché è un settore strategico e un capitale importante per tutto il tessuto sociale trentino". E questa, per l'assessore competente Marta Dalmaso, tra le ragioni alla base della scelta di proseguire con la sperimentazione dell'utilizzo delle nuove tecnologie Ict per la didattica con l'uso di software libero open source, tablet e iPad.
"Questo non vuol dire - ha aggiunto l'assessore nel chiarire l'azione del proprio assessorato - abolire il rapporto umano tra insegnanti e studenti e riempire le scuole di lavagne telematiche, ma migliorare la riflessione sul processo didattico tenendo conto anche dei nativi digitali".
Entro maggio 2012 saranno completate le linee guida dei piani di studio provinciali del primo e del secondo ciclo di formazione, così come saranno rafforzate le competenze linguistiche e le metodologie didattiche per le lingue straniere. Sarà rivista la modalità di reclutamento di docenti Clil (Content Language Integrated Learning) e l'internazionalizzazione delle istituzioni scolastiche con i fondi del Fse.
Il sistema di formazione professionale sarà valorizzato anche nel contesto dell'apprendistato, "al quale - ha sottolineato Dalmaso- noi mettiamo sempre come limite il 16° anno per dare modo di chiudere il ciclo di istruzione".
Infine sul fronte della scuole per l'infanzia l'assegnazione più flessibile del personale alle scuole in sezioni ridotte ha consentito favorire l'ingresso a gennaio di bambini di tre anni in ben 11 realtà scolastiche provinciali.