La sagra che attira frotte di golosi
Per «Pam, bondola...e vim» quest’anno è arrivata in pullman una comitiva addirittura da Torino
RIVA. Ancora una volta dei 13 quintali di bondola disponibili non ne è rimasto neanche un grammo. Le migliaia di persone che ieri dalle 10 alle 18 hanno affollato piazza 3 Novembre per rendere onore alla trentaduesima edizione di «Pam, bondola e...vim», hanno “spazzolato” senza ritegno - per la gioia della Bacionela Club - ventimila panini imbottiti e tracannato ettolitri di bevande (le scorte erano composte da 360 litri di bianco, 300 di rosso, 450 litri di aranciata e altrettanti di Coca Cola). Mentre i 70 e più volontari del sodalizio presieduto da Franco Benatti si avvicendavano al banco distribuzione e alla “cucina” allestita sotto i portici di Palazzo Pretorio, in piazza la Pras band Praso intratteneva il pubblico formato da tanti golosi locali, ma anche da numerosi turisti divertiti e ammirati dell’ospitalità rivana. Tra loro anche comitive di Verona, Vicenza e altre città del Nord Italia che da anni ormai per nulla al mondo si perderebbero la manifestazione dell’ultima domenica di giugno. «Questa volta, dice Benatti con orgoglio, per Pam, bondola e ...vim è venuto un pullman di 40 persone perfino da Torino!».
La vasta partecipazione è ciò che ripaga i soci della Bacionela delle ore spese ad affettare bondola, tagliare spaccatine e spillare vino. Il loro lavoro inizia il sabato con l’allestimento della piazza e dei portici e riprende alle 6.30 di domenica (per preparare con la bondola da un quintale i primi panini da distribuire subito dopo l’arrivo della super-bondola da 12) per concludersi solo la sera tardi. Ma anche gli organizzatori, inclini alla goliardia come vuole la più sana tradizione rivana, si divertono, eccome. Quest’anno hanno scortato i cinque metri di mortadella emiliana vestiti da Banda Bassotti: mascherina nera, cappellino, maglia rossa d’ordinanza e palla al piede compresi. Invece nel 2011, come testimoniano le foto messe in mostra sotto i portici, s’erano piazzati in testa delle orecchie d’asino.