«La nostra battaglia contro il cancro E un libro-terapia»
Il progetto nato da un’educatrice della coop Kaleidoscopio Testimonianze coraggiose e intense di chi non si arrende
TRENTO. Donne che hanno vinto la battaglia contro il cancro al seno, il tumore femminile più diffuso in Italia, e che raccontano la loro storia, e ne fanno un libro. Succede con un volume presentato ieri a Trento al Centro Servizi anziani di via Belenzani, dal titolo “Faccia a faccia con il cancro”. L’idea è nata ad una educatrice della cooperativa Kaleidoscopio, Norma Chistè, che dopo aver attraversato lo stesso percorso e averne tratto una lezione costruttiva di relazioni fra donne che non si arrendono, ha pensato di raccogliere altre storie, di altre donne. Ne esce un libro snello, che riporta le testimonianze di nove donne in meno di 40 pagine, un volume intenso, denso di senso, di voglia di vivere, di riprendersi sorrisi e luce, di infondere positività e pregnanza di valori essenziali nelle persone intorno a sé, a dispetto della malattia, forse a volte anche attraverso la malattia, e di dare coraggio ad altre donne. Maddalena, una delle autrici di uno dei racconti personali ieri ha portato l’emozione della sua voce, all'inizio tremante poi decisa e forte. La donna ha spiegato come la malattia per lei da grande paura sia diventata “modo e occasione per ridare valore alle cose importanti, alla vita, alle relazioni”. Il progetto è stato in parte cofinanziato dal Servizio Pari Opportunità della Provincia di Trento. L’intento delle curatrici è proseguire, raccogliendo e pubblicando altre storie, portandole in giro, per allontanare la solitudine da una malattia che tocca le donne in una delle parti del loro corpo più rappresentative, costitutive della loro identità di genere, e che le porta ad un confronto anche nella malattia con il ruolo di cura, con cosa esso sia, debba, possa, potrebbe essere. Del resto la cooperativa Kaleidoscopio da oltre vent’anni segue persone, famiglie, comunità. Da quel tracciato di relazioni e impegno per il ben-essere nasce l’ idea declinata al femminile, su un tema che interroga tutto il sistema sociale, anche nella dimensione del lavoro, dove spesso una malattia come il cancro diventa un problema buttato addosso alla lavoratrice, alla donna malata. Maddalena racconta: “Mi rendo conto di una forza che non pensavo di avere, si tratta di qualcosa che nasce dal profondo, è un’energia pura, nuova e intima. Non è facile spiegarlo a parole ma mi sono sentita forte seppur in un momento molto delicato”. Però c’è anche un’altra faccia della medaglia: “La malattia imbarazza in un mondo dove si è alla costante ricerca della perfezione”.
Maddalena parla anche di come ci si debba confrontare con la concezione di bellezza, di identità del proprio corpo, di femminilità. E poi – racconta - ci sono cattiverie, solitudini, abbandoni, inadeguatezza di amici creduti tali e poi persi, scoramento e paure. C’è la fortuna, per lei ma non per tutte le donne, di avere una famiglia di sostegno costante e c’è il pensiero per le donne che non hanno questa fortuna o che non vincono la battaglia (nel 2016 sono stati 102 i decessi per questa malattia). Sono parole forti quelle delle protagoniste che descrivono un tracciato di esperienza che cambia le persone. Dovrebbe cambiare anche la società: questo libro cerca di farlo raccontando qualcosa di intimo che è pubblico. In Trentino nel 2016 si è registrato almeno un caso di diagnosi di tumore al seno al giorno (sono state 394 in totale): è dunque quella della qualità della vita delle donne malate e della qualità della loro relazione con la comunità che le circonda di enorme valenza sociale.