La festa della Repubblica nel nome della solidarietà
Squarcina ha invitato ad un minuto di raccoglimento in ricordo dell’Emilia. Panizza: «I nostri valori ci facciano recuperare fiducia in un momento di crisi»
TRENTO. Le celebrazioni per il 66° anniversario della fondazione della Repubblica italiana sono iniziate ieri mattina con l'alzabandiera di fronte al Commissariato del Governo. A rendere onore alla bandiera italiana il prefetto Francesco Squarcina, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e l'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza. La cerimonia si è poi spostata in piazza Dante, dove è stato reso onore al gonfalone della Città di Trento onorato della medaglia d'oro al valore militare e al Commissario del governo il prefetto Squarcina. Rappresentate tutte le forze dell'ordine militari e civili e sul palco delle autorità presenti il prefetto Squarcina, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il questore Giorgio Iacobone, l'assessore Franco Panizza, l'assessore comunale alla cultura Lucia Maestri, il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, il presidente della Federazione trentina delle cooperative Giovanni Schelfi e il senatore del Pdl Cristano de Eccher. A qualcuno non è certo sfuggita l'assenza del presidente della Provincia Lorenzo Dellai, in visita con il ministro Elsa Fornero al Centro per l'impiego, e del vicepresidente Alberto Pacher. Perplessità tra alcuni dei presenti anche per il fatto che a fare gli onori di casa per la Provincia sia stato l'assessore Panizza, che in diverse occasioni ha dimostrato la sua vicinanza agli Schützen. Prima di iniziare, il prefetto Squarcina ha invitato ad un minuto di raccoglimento: «Quest'anno i festeggiamenti hanno un significato particolare, legato ai tristi avvenimenti in Emilia». Squarcina ha dato poi lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, che ha invitato al senso di “unità e solidarietà” per affrontare e superare le emergenze e le prove a cui si trova di fronte lo Stato italiano. A ricordare l'impegno di Ciampi e Napolitano nel recupero del senso del 2 giugno è stato il sindaco Andreatta: «Questa data era stata trascurata per anni, ora l'auspicio è che l'Italia sappia nuovamente rinnovarsi in maniera radicale senza cadere nella trappola delle scorciatoie facili». L'assessore Panizza ha invece sottolineato che i valori alla base della democrazia e della nostra Repubblica sono quelli a cui ci dobbiamo rifare per recuperare il senso della fiducia in tempo di crisi e di eventi drammatici come il terremoto: «Le parole chiave per poter continuare a credere nel futuro sono solidarietà e responsabilità, i fondamenti della nostra autonomia».
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