La farina di Storo è in pericolo

Il maltempo arrivato dal bresciano ha colpito gravemente il granoturco


Aldo Pasquazzo


STORO. L'altra sera lungo la piana di Storo sono bastati una quindicina di minuti di acqua e grandine per mettere seriamente a rischio granoturco, patate e frutti minori. Anche le viti non sono state escluse dall'ondata di grandine tanto che in alcune zone i rumorosi chicchi di ghiaccio hanno lasciato segni evidenti. Il maltempo, proveniente dalla vicina Valsabbia, ha in breve tempo interessato l'area compresa tra Ponte Caffaro, Lodrone e Darzo oltre a quella parte di campagna che da su Storo tra cui le zone Tai, Rondasino, Scaletta e Grilli.

Ad essere escluse da una sorta di autentico tornado, verificatosi attorno alle 21 e 30, la collina di Cà Rossa e quella fascia di verde di rimpetto alla valle di Ledro. In giornata l'assessore provinciale Tiziano Mellarini era già sul posto per rendersi conto di persona dei danni. «Stando a quanto ho potuto vedere ci vorranno alcuni giorni per poter trarre un bilancio dei danni. Se le piante di granoturco, al momento in parte lesionate, avranno modo di riprendersi - ha detto l'assessore - è un conto. Diversamente qualche problema sicuramente ci sarà. Comunque da parte dei miei uffici già si sta lavorando per quantificare la possibile portata di quanto rimasto».

«Al momento - sostengono sia il sindaco e presidente di Agri 90' Vigilio Giovanelli che il suo successore all'agricoltura e delegato all'ente Bim del Chiese Adriano Malcotti - non ci rimane che aspettare. Comunque dati più certi li sapremmo solo a giorni». Ieri comunque si parlava del rschio di possibili danni quantificabili attorno ai 500mila euro. A "graffiare" vistosamente le culture, peraltro coperte da assicurazione, è stato soprattutto il forte vento che per diversi minuti ha soffiato in maniera elevata in modo da inarcare in maniera compromettente il granoturco.

Il maltempo si era annunciato ancora in mattinata quando un vero e proprio diluvio d'acqua e grandine aveva interessato la zona di Condino. Anche in questo caso, oltre ad intasamenti di griglie e tombini in prossimità della palestra scolastica lungo la centralissima via Marconi, le culture più colpite sono soprattutto all'altezza della stazione di servizio Agip dei fratelli Leotti. In questo caso interessati circa 10 ettari di coltivazione a granella lavorata in massima parte da operatori di Storo. Sempre nella sera di giovedi il ciclone ha fortemente compromesso l'inizio della affollata "bay night" di Ponte Caffaro alla cui festa la gente del basso Chiese era ben rappresentata. Quando l'utenza stava arrivando è iniziato un vero finimondo che ha costretto il pubblico ha cercare ripari. Bancarelle e area feste sono state obbligatoriamente chiuse.













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