La battaglia dei parcheggi a colpi di sentieri

Sei euro per la sosta alla base per Sette Selle e Erdemolo: la Sat ne realizzerà due partendo dal park gratuito a valle di Palù dei Mocheni. Il presidente: «Un ticket così caro è una promozione negativa per la valle»


di Roberto Gerola


PERGINE. Non solo relazione sull’attività svolto nel corso dell’anno, per altro condivisa, ma anche qualche argomento spinoso. Si è trattato in particolare dell’evento che aveva caratterizzato l’estate scorsa: l’introduzione di un ticket da 6 euro, da parte del Comune di Palù del Fersina, per accedere al parcheggio realizzato in località “Frotten” e lasciarvi l’auto in sosta e per poi salire sui monti vicini.

Già l’anno scorso, il provvedimento era stato contestato, anche perché, di fatto, era divenuto una sorta di pedaggio visto che il pagamento avveniva ben prima del parcheggio e aveva coinvolto anche colo che non lasciavano l’auto al parcheggio ma si recavano, ad esempio, allo Scalzerhof. Il ticket è stato visto, l’altra sera, anche come una promozione negativa della valle del Mocheni e del Lagorai in genere, anche perché il rifugio Lago di Erdemolo è stato chiuso per tutta la stagione e messo “in vendita” e «offerto alla Sat per 1,4 milioni di euro», ha fatto sapere il presidente Pirotta. Presidente che ha anche commentato la cosa con un «purtroppo non sembra esserci nulla da fare».

Anche da parte dei gestori del rifugio Sat (ma non solo da loro, ma anche da turisti, escursionisti e appassionati di montagna in genere) c’erano state proteste. In particolare per l’esosità del ticket rispetto ad altre zone del Trentino e dell’Alto Adige, per altro ben più serviti da confort oltre a essere ben più celebri. «Ma - ha poi aggiunto Pirotta - stiamo studiando la possibilità di utilizzare il grande parcheggio gratuito a valle di Palù, vicino al campo sportivo. Da qui occorre camminare 20/30 minuti in più rispetto al “Frotten”. Per la prossima estate realizzeremo due percorsi con segnavia satino dal campo sportivo. Uno sarà diretto al versante sinistro del Fersina e servirà per raggiungere il sentiero diretto al Lago di Erdemolo e l’altro sul versante destro per raggiungere il Frotten e quindi il sentiero per il rifugio Sette Selle Sat. In questo modo accorceremo un po’ il percorso». La proposta è stata accolta con soddisfazione dall’assemblea anche se le proteste non sono rientrate.

Nel corso dei lavori, presieduti da Giovanni Girardi (ex presidente Sat), presente anche Franco Gioppi (direttivo centrale), è stato anche annunciato (da Pirotta) che due soci saranno ricordati (a fine luglio) con altrettante lapidi al Rifugio XXII Apostoli insieme agli altri alpinisti caduti in montagna. Si tratta di Antonio Meloni morto nel Nepal durante un trekking nell’aprile 2008, e Olga Massenzi, precipitata durante un’escursione l’estate scorsa.

L’assemblea ha registrato anche il bilancio del Soccorso alpino di Pergine. Sono stati 24 gli interventi: 10 per ricerca persone, 13 per soccorso per infortuni, un recupero di alpinista travolto da valanga e risoltosi positivamente. Gli operatori sono una trentina tra guide, unità cinofile, medici, infermieri, collaboratori. L’attività ha compreso anche addestramenti ed esercitazioni con realtà vicine, insieme a vigili del fuoco volontari, istruzione allievi e dimostrazioni. Il Soccorso alpino ha rinnovato la propria sede con i contributi di enti e privati. Infine, attività della Scuola di alpinismo Lagorai con Paolo Marcon a illustrare i corsi rivolti ai giovani (una trentina), di roccia, di sci-alpinismo , ma anche le presenze a manifestazioni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.