«L'ex Anmil lasci il posto al bosco»

La proposta di Previdi: abbattiamo il mostro per restituire l'area alla città


Giancarlo Rudari


ROVERETO. «Che ne facciamo dell'ex Anmil? Penso che l'unica soluzione sia quella di abbatterlo e di lasciare ricrescere il bosco per restituirlo alla città». E' categorico Mauro Previdi, consigliere comunale dei Verdi, che proprio sul recupero dell'area ex Anmil ha presentato un ordine del giorno da discutere in occasione del bilancio di previsione. Una storia lunga oltre cinquant'anni, quella dell'ex Anmil, che da centro ribabilitazione nazionale per il recupero dei lavoratori invalidi imegnati nella realizzazione delle opere idroelettiche si è trasformato in uno spettrale monumento allo spreco. Abbandonato ancora prima di essere completato (la prima pietra fu posata nel 1961 ma nel 1965 l'Anmil entrà in crisi e i lavori si bloccarono), lasciato cadere in rovina, finito in mano ai vandali e alla vegetazione che lo ha inghiottito. Un complesso enorme che si estende su un territorio di 110.000 metri quadrati. Fa parte di Patrimonio del Trentino (dopo che nel 1977 è diventato proprietà della Provincia) che ha tentato più volte di metterlo sul mercato, ossia di venderlo per trovare un'altra destinazione: da clinica per la riabilitazione motoria a centro di medicina sportiva, da sede della cooperativa Villa Maria di Lenzima a centro benessere. Mille idee, ma nessun progetto vero.  «Sta di fatto che a tutt'oggi - afferma Previdi - tale sito è una vergogna per la città di Rovereto che non può vedere deturpato in tal modo il Bosco della città. Tra le tante amministrazioni comunali e provinciali che si sono succedute non si è mai arrivati a individuare una destinazione. Ora è lì, irrecuperabile, con la struttura in cemento deteriorata, fatiscente. Non vedo altra possibilità, visto che negli anni si sono sprecate parole al vento per i possibili progetti di utilizzo, che abbattere la struttura, far ricrescere il bosco per poi restituire la zona alla città. Questo lo deve la Provincia a fronte di una disattenzione verso la città».  Previdi, con il suo ordine del giorno, sollecita l'amministrazione comunale a cancellare quell'obbrobio in cemento «visto che si dichiara green e che ha trasferito l'edificabilità della ex Consolata sull'area Bossi Fedrigotti a Sacco. Non vedo perché non possa far ricrescere il bosco che darebbe un aspetto dignitosi alla zona e sarebbe usufruibile da tutti. Non si parla di turismo e di sport per valorizzare la città? Dobbiamo riappropriarci del territorio e questa è l'occasione per misurare il grado di valorizzazione a livello provinciale che ha Rovereto, l'occasione per vedere se la giunta conta o no a Trento».

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