L’Avis è in affanno: «2017, le donazioni registrano un calo»
TRENTO. Centotrenta donazioni totali di sangue in meno per un 2017 che si presenta in contrazione rispetto al 2016. E’ questo il dato principale emerso dall’assemblea della sezione trentina di Avis...
TRENTO. Centotrenta donazioni totali di sangue in meno per un 2017 che si presenta in contrazione rispetto al 2016. E’ questo il dato principale emerso dall’assemblea della sezione trentina di Avis che si è tenuta a Palazzo Geremia. Complessivamente le donazioni sono state 5168 (5298 nel 2016): 4526 di sangue intero (4464); plasma 538 ( 730); piastrine 104 come nel 2016, con differenze pari a -130 per donazioni totali, + 62 di sangue intero. Un altro dato negativo arriva dalla plasmaferesi, pareggio per piastrinoaferesi, con un -192. E’ il primo anno che le donazioni in Trentino hanno fatto un passo indietro: «Un motivo specifico non c’è – motiva la presidente Danila Bassetti – si possono fare solo delle ipotesi. L’importate è riconquistare in fretta i nostri migliori livelli”. A compromettere il risultato finale, potrebbe anche essere stato il caso estivo del contagio mortale di malaria che ha portato a controlli ancora più selettivi, ad allargare il raggio delle zone considerate a rischio e quindi ha portato ad un temporanea riduzione delle donazioni. Tra le problematiche che saranno affrontate anche a livello nazionale nella prossima assemblea di Lecce, le difficoltà riscontrate dagli insegnanti nell’ottenere i permessi per le donazioni. Mentre si vorrebbe concretizzare la possibilità di poter donare il sangue anche al sabato e domenica: «Ci sono donatori che non riescono a conciliare i tempi di lavoro, con i prelievi unicamente possibili nei giorni feriali. L’idea sarebbe quella di allargare gli orari a tutta la settimana, domeniche e festivi compresi, per dare a tutti la possibilità di donare». Un dato interessante è quello che sui 4292 donatori, il 63% è di età compresa tra 18 ed i 45 anni: una percentuale che garantisce la continuità ed il ricambio generazionale: «Si iniziano ad avere i frutti dell’attività promozionale che da anni stiamo facendo nelle scuole. Si tratta di corsi di formazione che attraverso gli studenti raggiungono anche le famiglie e se abbiamo un dato consolidato, vuol dire che si è lavorato nel modo migliore».
E proprio la promozione è uno dei punti base dell’attività per il 2018, sia a livello di popolazione, che sportiva e scolastica. Avviata un’ operazione ascolto dei donatori per problemi logistici e di orari di donazione. In questo caso è stato individuato come momento migliore per raccogliere proposte o lamentele quello della prima donazione da parte dei volontari preposti, appositamente formati per i quali sarà attivato l’accreditamento ufficiale. Tra gli impegni quello di uniformare la stesura del bilancio; implementare e rivedere il social network ed incentivare i corsi formativi. L’impegno è quello «di crescere non solo per numerosità, ma soprattutto per qualità, in termini di competenza associati , perché Avis sta evolvendosi sempre più da associazione verso un’ organizzazione in cui non dovrà mancare passione ed entusiasmo». (d.p.)