L’Austria: code al Brennero e 30 all'ora sulla A22
Al valico verrà introdotto il limite di velocità sull'autostrada e sulla statale. Più poteri ai poliziotti tirolesi sui treni da Fortezza in su
BOLZANO. I controlli non saranno blandi e ci sarà massima attenzione per tutte le direttrici in entrata. I rappresentanti del governo austriaco sono arrivati ieri a Bolzano per discutere dell’istituzione di una task force che si occuperà dei controlli ai valichi da una prospettiva condivisa. Su alcuni aspetti, però, la disponibilità a trattare è stata vicina allo zero. I controlli, dunque, ci saranno e saranno anche accurati. Con buona pace di chi teme le code in autostrada, i ritardi dei treni e il caos al Brennero.
Autostrada. Uno dei punti di domanda sull’organizzazione al Brennero era legato proprio all’A22. A Spielfeld, al confine con la Slovenia, l’Austria consente sostanzialmente una libera circolazione lungo la tratta autostradale, ma al Brennero non sarà così. Il modello, infatti, è quello della frontiera con la Germania dove proprio i tedeschi attuano una selezione approfondita di chi può entrare con inevitabili ripercussioni sul traffico. «Come noi subiamo questo disagio toccherà anche all’Italia affrontarlo». Nessuno è ancora entrato nei dettagli, ma chi si augurava controlli blandi resterà deluso. È difficile ipotizzare che tutti gli automobilisti saranno fermati, ma di sicuro saranno guardati a vista. Per consentire i controlli a vista, al confine con l'Austria sarà introdotto il limite di velocità dei 30 km all’ora. «Abbiamo preso atto degli obiettivi austriaci - spiega il direttore di AutoBrennero Walter Pardatscher presente all’incontro assieme ai rappresentanti di Asfinag per l’autostrada austriaca - e siamo contenti che ci sia stata un’apertura nell’istituire dei tavoli di confronto. Ora sappiamo chi sono i nostri interlocutori. Va detto che non c’è nulla di stabilito ufficialmente e siamo ancora in una fase interlocutoria sulle modalità operative». L’orientamento di massima, però, è già stato spiegato.
Il recinto. Mentre a Bolzano si istituiva la task force il capo della polizia tirolese Helmut Tomac ha raggiunto Vienna per coordinare le azioni del Brennero con il ministero degli interni austriaco. Per quanto riguarda i controlli dei migranti a piedi la scelta austriaca sarebbe quella, in questo caso, di replicare il modello Spielfeld. Ad aprile, dunque, dovrebbe arrivare il recinto anche al Brennero: sicuramente più piccolo di quello al confine sloveno, ma con la stessa funzione di controllo degli ingressi. Le quote rimarranno quelle stabilite nei giorni scorsi: 80 richieste d’asilo in Austria e 3.200 transiti. Non una di più: su questo le istituzioni austriache sono state rigide anche nell’incontro di ieri a Bolzano.
Treni. Se sull’autostrada l’attenzione sarà massima, di sicuro la manica non sarà più larga sui treni. Il ministero austriaco, sempre in contatto con quello italiano, potrebbe chiedere l’autorizzazione a procedere con i controlli identificativi con i propri agenti già da Fortezza. I poliziotti austriaci, per la verità, sui treni in territorio italiano già ci salgono per le “scorte trilaterali”, ma cambierebbero leggermente le loro competenze. Nel controllare i documenti di chi entra nel Paese, infatti, le forze austriache eserciterebbero la loro sovranità in un’area straniera. È necessario, pertanto, avere l’autorizzazione italiana.
La task force. Oltre a capire esattamente le condizioni poste dagli austriaci la giornata di ieri è servita anche ad istituire ufficialmente la task force di coordinamento. Ad organizzarla saranno il direttore della ripartizione provinciale Luca Critelli, il responsabile dell’emergenza profughi in Austria Dietmar Schennach e Pierluigi La Spada di Cinformi di Trento. Presenti anche i rappresentanti della polizia tirolese e italiana.
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