L'amore sbocciato su Facebook sfocia in violenza nella realtà
Vittima una donna dell'Est, che si invaghisce di un connazionale, lo fa arrivare in Italia, scoprendo un uomo diverso da quello consciuto online
TRENTO. Ora l’uomo che amava è a processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia continuati, minacce e violenza sessuale. Lei ha trovato la forza di andare in caserma, dai carabinieri, e raccontare di quel sogno partito davanti a uno schermo e a una tastiera, dove lui sembrava così affascinante e premuroso.
A favorire il contatto un’amica, che vive in quel Paese dell’Est: nel novembre 2014 le aveva presentato lui tramite Facebook e fra i due, entrambi sulla quarantina, era iniziato un rapporto epistolare online che in breve si era trasformato in una relazione sentimentale a distanza. Dopo sei mesi di chat l’uomo le aveva chiesto di poterla raggiungere in Italia: voleva creare un rapporto duraturo con lei.
Un’intenzione che la donna aveva accolto con entusiasmo: gli aveva pagato il biglietto e lui, a inizio maggio 2015, era arrivato. Aveva iniziato subito a convivere con la donna e il figlio adolescente di lei. Ma fin dal primo giorno il neopartner aveva preteso di accompagnarla al lavoro e in breve si era messo a controllarla, accusandola di essere una donna dai facili costumi. Si era rivelato per quello che era, molto diverso da come si era presentato sulla rete. Non perdeva occasione per rivolgerle epiteti ingiuriosi, se lei si intratteneva a parlare con un cliente o con altre scuse (perché, a suo dire, lei guidava male). Non solo: le impediva di uscire da sola, la picchiava colpendola anche al capo (fino a causarle un’emicrania), la obbligava a fare sesso con lui.
Tutto in poco più di un mese, perché la donna in giugno aveva sporto querela. Si rivedranno forse in tribunale, dove lei racconterà al giudice tutto il male che lui le ha fatto.