L’acqua del Brenta farà più ricco Grigno
Presentato ieri in consiglio comunale il progetto per la centralina che frutterà quasi 500 mila euro all’anno per 20 anni
GRIGNO. L'acqua del Brenta garantirà il futuro sviluppo del paese. Economicamente, s'intende. Ne è convinto il sindaco Leopoldo Fogarotto, entusiasta del progetto della centralina “modello” a Maso Tollo, che con spesa e impatto ambientale minimi, sfruttando l'esistente, porterà nelle casse comunali poco meno di 500mila euro l'anno. Al contempo il consiglio comunale ha "bocciato" all'unanimità tre progetti privati che mirano a sfruttare l'acqua sempre sul Brenta (i dettaglio nell’articolo sotto).
Giovedì sera in aula era presente l'ingegnere Giorgio Raia dello Studio Ited di Trento. Con l'aiuto di alcune slide ha mostrato il progetto preliminare della centrale idroelettrica, ora alla procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) che il Comune intende realizzare in località Maso Tollo sul fiume Brenta.
Come da noi anticipato (vedi Trentino del 13 ottobre scorso) si prevede di prelevare l'acqua all'altezza della briglia a gradoni realizzata dalla Provincia nel 2002, sfruttando il salto esistente di 4 metri e rilasciandola subito a valle della stessa. Un impianto dunque «che usa l'acqua senza derivazione», con l'edificio centrale (in cui troveranno posto due turbine Kaplan da 8.5 metri cubi) che sarà realizzato interrato, a fianco della briglia, in modo da ridurre al minimo l'impatto sul paesaggio, vista anche la vicina presenza del Sic Biotopo Fontanazzo.
Verranno sfruttate dunque opere già presenti, dalla briglia alla scala di rimonta per i pesci, realizzata dalla Provincia nel 2008, con la fauna ittica che dunque non risentirà della centralina. Si stima di derivare l'acqua dal Brenta per una portata massima di 17 metri cubi al secondo e media di 9.31 metri cubi al secondo per produrre una potenza media di 372 KW e massima di 680 KW. La produzione annua sarà di 2.320.000 KWh.
Per quanto riguarda i costi, ammontano a 2.4 milioni di euro di cui 1.8 milioni di lavori. Nelle casse del Comune entreranno 477 mila euro l'anno per i primi 20 anni e 192mila per altri 10. A cui va sottratto il costo annuo tra oneri di concessione e accantonamenti per spese di manutenzione, che è di 38mila euro.
«Si tratta di un'opera con un tasso di redditività del 20% che si pagherà in 7 anni. Una resa ben sopra la media, che è del 12%. E' un ottimo investimento, un modello come non ce ne sono in tutta la Provincia», ha spiegato al riguardo il professionista.
«Questo investimento rappresenta il futuro per il nostro paese, sfruttiamo l'acqua senza intaccare il torrente», ha concluso il sindaco Leopoldo Fogarotto, ricordando che il 20% delle entrate verrà reinvestito in opere per l’ambiente: manutenzione del verde e strade di montagna oltre al recupero della foce del torrente Grigno.
Infine, per quanto riguarda i tempi: 6 mesi per il Via, poi la progettazione definitiva ed esecutiva per arrivare nella primavera 2015 all'appalto, quindi un anno per i lavori.
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