Itea, la giunta dice stop a nuove case
Al vaglio anche l’aumento del canone minimo da 25 a 50 euro. Tassa di soggiorno al via nel 2015: gettito di 12 milioni
TRENTO. Stop alla realizzazione di nuovi alloggi a canone sociale: Itea si concentrerà sulla manutenzione del patrimonio esistente e sulla sistemazione dei cosiddetti “alloggi di risulta”, ovvero gli appartamenti ristrutturati e reimmessi nel circolo delle locazioni. È questa la strategia della Provincia per quanto riguarda l’edilizia abitativa pubblica. Già un anno fa i sindacati erano insorti di fronte alle dichiarazioni dell’allora neoassessore Carlo Daldoss sull’impossibilità di raggiungere l'obiettivo di 9 mila nuovi alloggi a canone sociale o moderato previsti dal piano del 2006. Nella manovra di bilancio la Provincia 2015 prevede invece la dismissione di alloggi non utilizzati a favore di cooperative edilizie, con conseguente riduzione delle spese di manutenzione per Itea: contemporaneamente saranno concessi finanziamenti alle cooperative proprio per acquistare e ristrutturare gli alloggi.
Per recuperare risorse la giunta sta inoltre valutando di aumentare il canone minimo da 25 a 50 euro mensili. Nella Finanziaria ci sarà una norma per attivare un fondo di garanzia per aumentare la locazione di immobili a canone concordato da parte dei privati. E sempre nel 2015 partirà il piano finanziato nel 2014 per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa da parte delle giovani coppie: 30 milioni il budget che - si stima - consentirà di accogliere tra le 800 e le 1000 domande.
Tassa di soggiorno e nuova tassa sulla casa. Al capitolo «imposte», la manovra conferma l’introduzione della tassa si soggiorno tanto osteggiata dagli albergatori, tassa che entrerà in vigore - da maggio 2015, in tempo per la prossima stagione estiva: andrà da un minimo di 0,5 a un massimo di 2,5 euro a notte, a carico del turista, fino a un massimo di 6 notti consecutive, in relazione alla tipologia della struttura ricettiva (incrementabile nei singoli ambiti di ciascuna Apt su richiesta della Comunità). Gettito stimato: 7 milioni il primo anno, 12 milioni a regime, e gli introiti saranno interamente riattribuiti al territorio.
Quanto alla nuova tassa unica sulla casa (l’Imic, che unirà Imu e Tasi), ai timori dei Comuni il presidente Rossi risponde confermando che si partirà dal 2015: «Innovare significa stressare i Comuni e Trentino Riscossioni, ma c’è bisogno di dare un impulso positivo al sistema. E questa scelta va nella direzione della semplificazione. Poi si possono fare aggiustamenti in corso d’opera».
Scuole. La parola d’ordine è razionalizzazione: dal prossimo anno scolastico per gli istituti superiori verranno attivati dei corsi aggiuntivi, ma contestualmente verranno istituiti i “bacini d’utenza”, con l’obbligo per gli studenti di iscriversi nel proprio bacino: una misura che ha lo scopo di ridurre le classi di piccole dimensioni nei centri periferici e alleggerire gli istituti scolastici cittadini (in particolare di Trento e Rovereto). Allarmato dalla reazione che l'annuncio di questo provvedimento ha avuto, il presidente Rossi è corso ai ripari spiegando in una nota "ciò di cui si parla riguarda i bacini di utenza per l'iscrizione alla classe prima delle scuole secondarie superiori pubbliche a carattere tecnico e non l'istruzione liceale. La scelta di indirizzare gli studenti versi gli istituti più vicini a casa è legata a caratteristiche proprie dei percorsi tecnici e riguarda il solo biennio. L'istruzione tecnica (tecnologica e commerciale) si caratterizza infatti per un biennio comune ai diversi indirizzi, cui segue un triennio più specialistico, lasciato alla libera scelta di ognuno. I trienni necessitano di laboratori con tecnologie legate agli specifici percorsi, nonché relazioni con il contesto economico-produttivo e anche con l'università".