TRENTO

Itea, inquilino si vede aumentare l'affitto del 750% 

 Il caso finisce davanti al giudice che dà ragione al condomino



TRENTO. È diventato più povero (e in maniera sensibile) ma il canone Itea gli è stato aumentato.  Sì perché se prima di affitto per l’alloggio pagava 77 euro al mese, si è trovato davanti una richiesta da 577 euro.

Un caso particolare quello che è finito davanti al giudice civile Marco Tamburrino che si è concluso a favore dell’inquilino. E il giudice che ha anche evidenziato come «l’amministrazione deve applicare la normativa, non meccanicamente, ma in ossequio ai principi di logicità, ragionevolezza ed adeguatezza, del caso che le viene sottoposto».

L’inquilino viveva in questo alloggio con i tre figli che, dopo la separazione dalla moglie, erano stati a lui affidati. E aveva degli aiuti in virtù di questa situazione: circa 4 mila euro l’anno. In base al nucleo famiglia e all’Icef, l’affitto era stato calcolato in 77 euro.

Poi succede che, in base ad un accordo fra ex coniugi, i tre figli fossero affidati alla madre. In quel momento l’uomo perdeva gli aiuti del welfare e inoltre, con decisione ratificata dal tribunale, doveva riconoscere 700 euro di mantenimento all’ex moglie.

Quando l’uomo comunica all’Itea il cambio di composizione del nucleo, l’Itea ricalcola il canone mensile che viene fatto in base all'ultimo Icef, quello che comprendeva anche gli aiuti pubblici e questo passa da 77 euro a 577.

Vista la situazione e l’impossibilità di risolvere in altro modo, è stato deciso il ricorso al giudice. Ora l’Itea dovrà rideterminare il canone, alla luce dell’Icef attuale.

 













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