Itea, 627 famiglie in lista d'attesa in Valsugana
Carenza di alloggi pubblici in Alta Valsugana: si sopperisce con i contributi
PERGINE. Ci sono 627 nuclei familiari in attesa di alloggio pubblico a livello di Alta Valsugana. Il dato è emerso l'altra sera nel corso dei lavori assembleari della Comunità Alta Valsugana e Bersntol.
L'occasione è stata la relazione ai consiglieri da parte di Luciano Iseppi responsabile del settore edilizia abitativa pubblica e privata (un dipendente storico dell'ente in quanto nel settore dal 1977). Con questo dato riguardante la lista di attesa, anche numerosi altri e significativi. Ma anche una serie di considerazioni di come le richieste si siano evolute e per certi versi necessitino di nuove regole e parametri. Il ruolo principale riguarda l'edilizia agevolata. In questo settore la Comunità assegna contributi a fondo perduto per l'acquisto, la costruzione o il risanamento di case (necessariamente la prima).
Nel 2010, sono stati erogati contributi per 23.213.000 euro (il finanziamento è provinciale e la Comunità elabora le graduatorie), ma altri 3.309.000 sono stati assegnati recentemente una tantum e quindi in via straordinaria sempre dalla Provincia nell'ottica di favorire l'acquisto e il risanamento di alloggi esistenti a tutela del territorio. Sono state oltre 300 le richieste soddisfatte e ne rimangono ancora 175. «La necessità - dice Iseppi - è quella di soddisfarne almeno ancora 60 che riguardano l'acquisto di casa con risanamento. Poi, i contributi in conto affitto, sempre a fondo perduto. Questo intervento è necessario in quanto non sono disponibili alloggi Itea. E le necessità sono di 627 unità abitative. Non si può pensare di avere un tale patrimonio nel giro di poco tempo. Occorre una selezione anche perché non ci sono situazioni di emergenza in senso stretto». La media è di 250 euro a mese per famiglia e in totale (2010-2011), la somma erogata è stata di 700mila euro con 312 famiglie interessate.
Significative alcune considerazioni di Iseppi. Ad esempio: i risanamenti degli alloggi hanno una ricaduta sugli artigiani locali più consistente rispetto alla costruzione di case Itea; la richiesta di aiuto per pagare l'affitto sta aumentando più della richiesta di costruirsi una casa; sta emergendo una notevole difficoltà da parte delle giovani coppie di sostenre il mutuo con l'ente (accanto a quello con la banca per la parte di capitale non sovvenzionato) per cui si assiste al fenomeno della rinuncia del mutuo e la messa in vendita dell'alloggio per chiedere poi alloggio Itea o (principalmente) un aiuto sull'affitto. Il commento di Iseppi a questo fenomeno: «Incertezza sul lavoro, restrizione dei mutui bancari».