Irpef, a marzo il primo salasso
Detrazione in busta paga già sui redditi 2011. Imu, doppia beffa per i Comuni
TRENTO. Se il primo effetto lo abbiamo visto con il caro benzina, la prima stangata in busta paga della manovra Monti arriverà tra pochi mesi, a marzo 2012, con il pagamento dell'addizionale regionale Irpef, che il governo ha aumentato dallo 0,9% all'1,23%. Un conto che per i trentini si aggira sui 20-24 milioni di euro e che scatterà già sui redditi del 2011, con una media di 75 euro a carico del contribuente. La nuova Super-Imu si pagherà invece con tutta probabilità il prossimo giugno, ma i Comuni rischiano di andare incontro a una doppia beffa. A Roma sono ore decisive per alleggerire il carico della manovra su pensioni e Ici sulla prima casa.
È invece una certezza l'addizionale regionale Irpef che il decreto Monti ha portato dallo 0,9% all'1,23% per tutte le Regioni. Irpef regionale. La manovra del governo ha infatti messo nero su bianco che anche le Province di Trento e Bolzano dovranno adeguarsi. Dai primi calcoli, il conto è stato quantificato in 20-24 milioni di euro, un gettito che finirà interamente nelle casse dello Stato visto che su questa, come sulle altre nuove tasse introdotte, è stata posta la «riserva all'erario».
Una previsione che la Provincia contesta, pronta - se sarà necessario - a ricorrere alla Corte Costituzionale per far valere le prerogative stabilite dallo Statuto, che riserva alle casse provinciali i nove decimi delle entrate tributarie. E tra le violazioni dello Statuto che Trento e Bolzano contestano c'è anche il fatto che il decreto impedisce alle Province di decidere autonomamente se introdurre o meno esenzioni. Il lavoro di queste ore in sinergia con i parlamentari punta a far passare degli emendamenti in parlamento, anche se tempi e aperture appaiono strettissimi.
L'addizionale Irpef investirà tutti i contribuenti e scatta già sui redditi del 2011. È stato calcolato che si tratterà di 75 euro in media per il 2011 e di altrettanti per il 2012. Il pagamento non avverrà sulle buste paga di quest'anno ma il conguaglio per l'anno in corso sarà incassato dallo Stato tra qualche mese, a marzo 2012.
Casa: incertezza sull'Imu. Qualche mese in più i contribuenti lo avranno per pagare la nuova tassa sugli immobili, l'Imu che altro non è che la vecchia Ici rivista alla luce dei nuovi estimi catastali. Qualcuno aveva temuto di dover pagare già entro venerdì prossimo 16 dicembre, quando scadono i termini per versare l'Ici. Ma l'Imu scatterà con il 1º gennaio e la rata si pagherà presumibilmente a giugno.
Quanto pagheremo? È questa una delle incognite maggiori di queste ore, mentre a Roma si tratta per aumentare la detrazione sulla prima casa (oggi la franchigia è fissata dal decreto a 200 euro), per escludere le case di lusso e per rimodulare la tassa in relazione al reddito. Il problema riguarda la copertura finanziaria che ancora manca, considerato che aumentando la franchigia di 100 euro (da 200 a 300 euro) si stima un mancato gettito di circa 1,5 miliardi di euro. Per le prime abitazioni (che in Trentino sono 150 mila) si calcola un esborso di circa 120 euro a famiglia, ma sono stime che non tengono ancora conto della stesura finale e delle possibili detrazioni che saranno poi decise dai Comuni.
Fondo ai Comuni da rivedere. «È vero che l'Imu è uno strumento in mano ai Comuni, ma gli incassi finiranno allo Stato», allarga le braccia il presidente del Consiglio delle autonomie Marino Simoni. «Anzi, i Comuni ci rimetteranno due volte, la prima perché dovranno restituire metà del gettito della prima casa e il maggiore gettito sulle seconde abitazioni, e poi perché riceveranno meno risorse dalla Provincia sul fondo perequativo». «Ci sono realtà turistiche con tante seconde case che potranno contare su un aumento delle entrate - ricorda Simoni - ma ci sono Comuni che hanno poche abitazioni o molte esenzioni (è il caso dei Comuni agricoli) e rischiano il default. Per questo dovremo trovare un meccanismo che garantisca un riequilibrio dei fondi distribuiti dalla Provincia».
Una verifica Comune per Comune, è il caso di dirlo, che andrà parallela al calcolo sulla spesa standard. Provincia e Consorzio sono già al lavoro e lunedì si attendono le prime risposte da Piazza Dante. «Aspettiamo di parlare a bocce ferme - spiega Simoni - qui c'è il rischio di penalizzare seriamente le fasce deboli. Il fisco dev'essere equo, dunque progressivo, e tassare la prima casa non va in questa direzione».