Ipotesi truffa, azienda a processo
Nei guai per una fattura stornata ai danni di una banca altoatesina
TRENTO. Il legale rappresentante di una azienda multiservizi di Trento è finito a processo per truffa. L’accusa è quella di aver agito al fine di assicurarsi un ingiusto profitto mediante una fallace fatturazione. I danni sarebbero stati commessi ai danni di un istituto di credito altoatesino. Con l’istituto, l’azienda trentina aveva stipulato un contratto bancario che, per sua natura, prevedeva l’anticipo delle fatture. In virtù di questo contratto, l’azienda beneficiava di liquidità. L’azienda doveva esibire alla banca la fattura emessa nei confronti di un terzo soggetto, il fruitore dei servizi in pagamento. Sulla base di questa procedura, la banca anticipava all’azienda trentina una percentuale del conto. In virtù di questo anticipo, l’azienda cedeva il proprio credito all’istituito bancario. A questo punto era la banca a dover incassare la fattura del terzo soggetto. Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe esibito alla banca la fattura emessa dal committente. Quando però la banca è passata a riscuotere, chiedendo quindi al soggetto terzo (il beneficiario del servizio) di poter incassare la somma in questione, oltre 126 mila euro, sono iniziati i problemi. Il beneficiario del servizio asserisce di non avere contezza della fattura in questione e di non aver quindi intenzione di pagare. La fattura sarebbe stata stornata e l’azienda avrebbe incassato i denari in questione. Li avrebbe messi su un altro conto corrente. Per questo il legale rappresentante dell’azienda è finito a processo. Non è da escludere che si valuti l’ipotesi di una intesa risarcitoria.