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«Io, a tu per tu con l’orso sul Finonchio»

Il racconto della donna terrorizzata in compagnia del marito e dei figli. Cauto il responsabile del progetto Life Ursus


di Giancarlo Rudari


VOLANO. «Una cosa è sicura: fino a che l’orso si trova in zona, non ci andrò mai più da sola o con i miei figli, perché trovarsi a tu per tu con un animale di quelle dimensioni non è una piacevole esperienza. Sono proprio sicura che si tratti di un orso. So distinguere un orso da un cinghiale, ci mancherebbe altro: ho visto come cammina, le sue grosse zampe e la sua mole... ». A raccontare la sua disavventura è una quarantenne di Volano che domenica in compagnia del marito e dei figli di 13 e 7 anni era diretta a malga Finonchio. Ed è straconvinta che si sia trattato di un incontro ravvicinato con il plantigrado e non di un cinghiale come propende a ritenere (in attesa di riscontri oggettivi) Claudio Groff, responsabile del progetto Life Ursus.

«Con la macchina siamo arrivati in località Gelmi e lì ci siamo incamminati a piedi lungo la strada forestale che sale sulla montagna. Dopo un po’ - racconta la donna - abbiamo svoltato a destra imboccando il piccolo sentiero che si inoltra nel bosco per raggiungere malga Finonchio, la nostra meta». Una passeggiata tranquilla, quella della famiglia di Volano che conosce bene la zona e la frequenta da tempo, fino a che non arriva la sorpresa. «Mentre mio marito con i figli si sono fermati per scattare una fotografia, io ho proseguito per una decina di metri quando ad un certo punto ho sentito dei rumori a poca distanza come si trattasse delle persone che camminano nel bosco.

Sono andata avanti un po’ - prosegue la quarantenne, di professione impiegata - e poi ho dato un’occhiata verso il basso. E’ stato a quel punto che ho visto distintamente l’orso: un esemplare giovane, con il pelo scuro sul dorso e un po’ più chiaro sul petto. Lui era anche tranquillo, ha proseguito la sua passeggiata ma io terrorizzata sono corsa dai miei familiari urlando “c’è l’orso, c’è l’orso”. Mio marito ha cercato di tranquillizzarmi, ma non volevo più proseguire e così siamo tornati alla macchina per rientrare a casa. Se non sono morta d’infarto in questa occasione...».

Al ritorno la donna ha avvisato i forestali fornendo tutti i particolari dell’avvistamento. «Hanno fatto un giro in zona - fa sapere Claudio Groff - ma dell’orso non hanno trovato alcuna traccia. Questa è la prima segnalazione che arriva dalla zona del Finonchio e non vorrei invece che si trattasse di cinghiali la cui presenza è nota da tempo. Una presenza testimoniata anche dalle fototrappole dislocate in zona. Ovviamente in base a queste informazioni non posso nemmeno escludere al cento per cento che si tratti di un orso, posso dire però che è abbastanza improbabile. E’ vero che nel Trentino orientale in passato avevamo riscontrato la presenza del plantigrado, ma ormai da tempo non ci giungono più segnalazioni».

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