«Insegnanti precari in fuga per colpa della Provincia» 

La denuncia. Il sindacato autonomo Delsa: «In tutta Italia stanno regolarizzando i diplomati  magistrali, Trentino unica realtà che non sta facendo nulla. E c’è chi emigra in altre regioni»


Lorenzo Di Domenico


Trento. Un paradosso in piena regola, quello presentato dal sindacato autonomo Delsa nel corso dell’incontro con la stampa a convocata ieri mattina. «L’attuale governo leghista combatte l’immigrazione sul resto del territorio ma sta creando l’emigrazione in casa sua», ha spiegato il segretario Mauro Pericolo.

Sotto i riflettori torna infatti il problema del precariato nel mondo dei docenti, con particolare riferimento ai diplomati magistrali delle scuole primarie, che nel resto d’Italia stanno venendo regolarizzati, tramite concorso, in base alle recenti indicazioni del Ministero dell’Istruzione. Una notizia sicuramente positiva per la categoria, che trova così sicurezza e garanzie, ma non per i circa 400 insegnanti diplomati magistrali della nostra provincia, che si trovano ad essere l’unica eccezione sul territorio nazionale con l’amministrazione provinciale - denuncia il sindacato - che non ha attivato la procedura per questo passaggio.

Tanti di questi precari stanno dunque guardando ai concorsi che avverranno nelle altre zone d’Italia, con la prospettiva di emigrare per trovare stabilità e, forse, passati i tre anni per il vincolo della mobilità, tornare in regione. «Si tratta di personale di grande esperienza -ha sottolineato Pericolo- con tanti anni di insegnamento alle spalle, quasi tutti ne hanno almeno una decina». Il rischio, con questa imminente emigrazione di insegnanti, è che ci si ritrovi costretti ad assumere persone non qualificate nel campo per sostituire chi se ne andrà in cerca di una stabilità lavorativa.

Ancor prima delle novità arrivate dal Ministero dell’istruzione, questa è una battaglia che da molti anni viene combattuta da Delsa, che aveva sostenuto nelle ultime elezioni l’attuale amministrazione con la promessa di passi avanti in questa direzione: una promessa che, ad oggi, sembra essere caduta nel dimenticatoio. Il sindacato lamenta anche la “scomparsa” del consigliere provinciale Claudio Cia: che prima delle elezioni era stato portavoce di questa battaglia ed ora, secondo Pericolo, «più di tutti sta facendo finta di nulla».

«Viste le posizioni prese nelle ultimi periodi riteniamo che probabilmente non ci sia neanche la consapevolezza del bisogno del comparto –ha spiegato Pericolo parlando dell’amministrazione provinciale- è stato un errore mettere all’assessorato alla pubblica istruzione un ragazzo (Mirko Bisesti, ndr) che ha poca esperienza e che ha ambizioni ben diverse dal costruire qualcosa in Trentino, ne stiamo già pagando le conseguenze».

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