TRENTO. L'appello del Trentino per i tagli all'indennità dei consiglieri provinciali continua a guadagnare consensi da parte dei cittadini alle prese con la manovra di lacrime e sangue promessa dal governo. Superate abbondantemente le 5000 firme (oltre 4500 adesioni via mail alle quali vanno aggiunte le 1000 circa arrivate per posta), ora la battaglia del nostro giornale guadagna la ribalta nazionale ed approda sul «Sole 24 ore» in un servizio intitolato «I superpagati di Trento e Bolzano».

Il quotidiano economico attacca le «superpagate» autonomie. Già Tito Boeri, anima del Festival dell'Economia, aveva parlato dei presunti privilegi delle province autonome, dicendosi sicuro che saremmo bravi anche senza la specialità, attirandosi la reazione di Dellai che ha definito l'uscita «una cretinata». Ora è la volta di Mariano Maugeri che fa i conti in tasca ai politici del Trentino e dell'Alto Adige, attaccando l'ente regione, che costa 13,3 milioni di euro ed ha 175 dipendenti, ma non ha praticamente deleghe, se non «il potere di gestire se stessa, il suo personale, il servizio antincendi e l'aggiornamento dei libri fondiari». Il giornalista accenna anche alle beghe tra Trento e Bolzano, perché la Regione sarebbe per i trentini l'unico motivo che giustifica la loro autonomia. Non solo, è l'affondo, gli altoatesini accusano i consiglieri trentini di costare il doppio dei loro, anche se il governatore Durnwalder, come si sa, guadagna 340 mila euro lordi l'anno, più che il presidente Obama.

Maugeri cita così la campagna del Trentino scrivendo che «da mesi attacca a testa bassa sui costi della politica». E giù ad elencare le cifre della paga, della diaria e dei rimborsi dei consiglieri provinciali: 7.300 euro più 1.800 per l'attività politica, fanno 9.100 al mese netti. «Ma non è finita - prosegue - le province di Trento e Bolzano devono essere territori sterminati se prevedono un rimborso di 0,33 euro al chilometro fino a 8mila chilometri l'anno (pagato dalla Regione); altri 6mila chilometri rimborsati dalla Provincia. Siamo a 10mila netti». L'articolo però riferisce anche del buon esempio che ha dato Bruno Dorigatti, che per primo si è ridotto del 10% l'indennità di presidente del consiglio. L'ha seguito Mattia Civico, che ha annunciato sul suo blog di essersi ridotto di 800 euro l'indennità di questore.