Indennità, i sindacati in piazza / FIRMA

«Tagliatevi subito la paga o in novembre manifesteremo davanti alla Regione»



TRENTO. Due notizie in una: i sindacati si uniscono per manifestare contro i privilegi dei nostri consiglieri regionali. Contro la latitanza dei consiglieri che non s’abbassano l’indennità mentre i lavoratori sono sempre più precari e s’annuncia una riforma delle pensioni. E l’incredibile è che i sindacati siano costretti a una forma di supplenza della politica, che va dall’indignazione per i privilegi fino alla vigilanza sulle operazioni immobiliari.

Ègiunta l'ora dell'indignazione. Le richieste si sono sprecate, le firme dei cittadini sul nostro appello sono state migliaia. E i consiglieri, fermi, ad alambiccarsi, a far finta di decidere. Questa loro ignavia ha prodotto «addirittura» l'unità dei sindacati di Bolzano e di Trento.

Sindacati non solo uniti, ma anche firmatari, attraverso i loro segretari, di una lettera indirizzata ai tre presidenti delle assemblee: a Rosa Zelger Thaler, presidente del consiglio regionale, a Mauro Minniti, presidente del consiglio provinciale di Bolzano, a Bruno Dorigatti, presidente del consiglio provinciale di Trento (e a questo proposito occorre dire che si materializza una piccola-grande beffa: ci sono anche i segretari della Cgil, Burli e Sola, che scrivono all'ex segretario della Cgil trentina Dorigatti).

La lettera è firmata da Burli (Cgil), Sola (Cgil-Agb), Pomini (Cisl), Sparer e Buonerba (Cisl-Sgb); Monari (Uil), Serafini (Uil-Sgk) e Tschenett (Asgb). Ci sono proprio tutti. E scrivono: «Se la politica regionale vuole governare con equità e lungimiranza questa delicata fase economica e sociale, è bene che sappia conquistare ogni giorno la fiducia dei propri cittadini. La credibilità è un bene di inestimabile valore che viene alimentata anche dalla capacità di liberarsi di indubbi privilegi. Per questo motivo chiediamo che il Consiglio regionale introduca rapidamente misure di riduzione strutturale di indennità e diarie dei consiglieri. Se perdureranno ancora gli atteggiamenti dilatori cui abbiamo assistito sino a oggi, le nostre organizzazioni sindacali sono pronte a mobilitarsi a sostegno di una richiesta che riteniamo all'insegna dell'equità e del semplice buon senso».

E la data per una manifestazione i sindacati l'hanno già fissata: il 15 novembre, in concomitanza con una seduta del consiglio regionale, proprio davanti al palazzo. Praticamente ai consiglieri sono «concesse» ancora alcune settimane per scuotersi. Davvero è straordinario che ormai i sindacati debbano svolgere una funzione di supplenza della politica, che debbano occuparsi della credibilità dei rappresentanti delle istituzioni anziché concentrarsi soltanto sui diritti dei lavoratori. E devono farlo, ahinoi, per poter trattare con una controparte credibile. Intanto, dall'alto dei loro 14 mila euro lordi (che con rimborsi e varie gratuità diventano anche diecimila netti) i consiglieri regionali guardano, attraverso le feritoie, fuori dal palazzo...













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