Indennità, è l'ultima chiamata
Ieri consegnate le 11.449 firme. Martedì vertice dei capigruppo regionali
TRENTO. «Se la politica vuole essere amata e tornare ad essere autorevole, deve avere un colpo d'ala. Le condizioni dei consiglieri devono avvicinarsi a quelle dei cittadini». Il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti accoglie così, nello splendido ufficio a palazzo Trentini, il direttore del «Trentino» Alberto Faustini che gli consegna le 11.449 firme dei lettori del «Trentino» e dall'«Alto Adige» che chiedono un taglio delle indennità dei consiglieri (10%) e degli assessori provinciali (20%).
Alle 8.20 la giornata era cominciata con la consegna delle stesse firme (per scelta ecologica messe su cd) al presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai. Che le ha ricevute senza proferire parola. Nessun commento dal governatore, dunque, che pure a inizio agosto aveva preso posizione: «Sono per una significativa riduzione del trattamento economico di consiglieri e assessori. Abbiamo tolto i vitalizi, ma oggi è giusto dare un segnale ulteriore».
Diversa l'accoglienza di Dorigatti, a cui il direttore del nostro giornale ha ribadito il significato della campagna: «Non vogliamo fare dell'antipolitica. Ma siete cittadini anche voi, vi chiediamo di dare il buon esempio in un momento in cui il palazzo e il Paese appaiono distanti dalla realtà».
«È giusto farlo - ha risposto Dorigatti - di fronte ai lavoratori a cui vengono chiesti ulteriori sacrifici, penso in queste ore agli operai della Marangoni, dobbiamo cominciare da noi». Il presidente è reduce dall'incontro a Roma sui tagli ai costi della politica con i presidenti dei consigli regionali, vertice che non ha prodotto alcun risultato: «Ma quell'incontro era utile, necessario, doveroso - rivendica Dorigatti - la politica sta scendendo in basso e io non voglio perdere tempo. Ma i passaggi istituzionali servono, per trovare una convergenza non abbiamo altra strada che quella di confrontarci». «È vero - ha proseguito - a Roma la sensazione è che non ci sia ancora consapevolezza della gravità della situazione. Lì si parla ancora di togliere i vitalizi, noi l'abbiamo già fatto e siamo in fondo alla classifica dei compensi. Ma questo non ci esime dal fare altri passi».
Ecco allora la tabella di marcia. Lunedì la presidente del consiglio regionale Rosa Thaler ha convocato l'ufficio di presidenza, martedì i capigruppo: «Ci auguriamo - dice Dorigatti - che esca una proposta unitaria che tiene conto delle varie sollecitazioni e dia una risposta concreta e veloce». La proposta dovrà passare in consiglio regionale: «Un'altra strada non c'è», avverte il presidente. Che aggiunge: «Ci sono però cose, di minore consistenza economica ma di valenza simbolica, che il consiglio provinciale può fare da solo, dai rimborsi viaggi alle missioni». «Attenzione però a non confondere i costi della politica con quelli della democrazia. Il nostro fondo di 130 mila euro per le consulenze sui disegni di legge, per esempio, ci consente di migliorare la qualità».
Nel pomeriggio le firme dei lettori sono state consegnate dal direttore Faustini al presidente della giunta provinciale di Bolzano Luis Durnwalder, alla presidente del consiglio regionale Rosa Thaler e al presidente del consiglio provinciale Mauro Minniti. Diverse le reazioni. Durnwalder non ha risparmiato un certo buon umore, ma non ha rinunciato a ribadire la sua linea: «Non è vero che guadagno più di Obama, anzi nella classifica dei guadagni dei presidenti di regione in Italia io sono nel terzo che prende di meno... E non è nemmeno vero che a Trento si spende meno che a Bolzano». Più fredda Rosa Thaler, che ha convocato per martedì i capigruppo.
Quella potrebbe essere la sede per avanzare una proposta concreta, ma Thaler è stata cauta: «Si tratta di una normale riunione dei capigruppo, può succedere che si parli di indennità ma solo se qualcuno tira fuori l'argomento. Sapevamo anche prima delle firme che avremmo dovuto fare qualcosa sulle indennità. Vedremo». Mauro Minniti accoglie le firme con più calore: «La consapevolezza che qualcosa vada fatto è diffusa. Rispetto alle altre regioni la nostra è più virtuosa, ma questo non significa che non si possa sforbiciare ulteriormente. Non si può pensare che tutto accada da un giorno all'altro, ci sono tempi tecnici».
Le firme raccolte sono state inviate al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una lettera del direttore del nostro giornale che spiega il senso della campagna. Intanto sui costi della politica interviene la Lega con Alessandro Savoi: «Siamo d'accordo con il taglio del 10% dell'indennità, nella speranza che il consiglio regionale provveda, auspichiamo che la maggioranza provinciale dia un taglio ai numerosi sprechi tagliando compensi delle agenzie, comitati e cda».