Imballaggi leggeri, il 25% è irregolare
Raccolta differenziata: tra plastica e lattine trovati pneumatici e parabole. E Amnu scarica i costi sulle bollette degli utenti
di Roberto Gerola
PERGINE
. La raccolta differenziata dei rifiuti sfiora l’80 %, un dato questo che va a tutto vantaggio delle comunità servite da Amnu spa. Ma emergono anche aspetti negativi: gli utenti del servizio sono virtuosi sì, ma fino a un certo punto. Il riferimento è a quel quantitativo di rifiuti che gli automezzi di Amnu devono mensilmente riprendersi dopo averli portati al centro di raccolta per la lavorazione.
Gli ultimi dati sulla raccolta (del 2012) parlano di quasi 23.000 tonnellate di rifiuti raccolte, di cui quasi 18 possono essere riciclate e trasferite per essere opportunamente lavorate. Più recentemente, nel primo quadrimestre, 5.206 le tonnellate di rifiuti riciclabili raccolti. L’aspetto negativo di questa raccolta differenziata riguarda soprattutto gli imballaggi leggeri (plastica, barattoli e lattine) che rappresenta la parte più consistente di quanto si ricicla. La raccolta avviene principalmente a bordo strada: i cassonetti sono sparsi ovunque (per comodità degli utenti), l’automezzo passa e carica, ma c’è anche la possibilità di conferire gli imballaggi leggeri direttamente al centro raccolta materiali di viale dell’industria. Più nel dettaglio, risulta che un quarto di quanto raccolto per strada viene scartato nel corso della lavorazione perché “non conforme”. L’Amnu viene avvertita e, con i propri automezzi, si riprende quanto scartato. Si tratta di rifiuto speciale che dopo la necessaria compilazione dei moduli viene portato direttamente in discarica. Sono costi molto consistenti che vanno a incidere sull’importo che ciascun utenti riceve a casa relativamente alla dicitura “rifiuti abbandonati”.
Per specificare meglio, su 100 camion di plastica (e simili) conferiti, ben 25 sono non conformi che l’Amnu deve riprendersi (ci sono ispettori che mensilmente controllano). Sono rifiuti che l’utente infila nel cassonetto sbagliato, per negligenza, incuria o peggio ancora furbizia. E il costo di questa “furbizia” viene riversato su tutti gli utenti. La percentuale del 25 è costante per la maggior parte dell’anno; in alcuni mesi (soprattutto estivi) sale al 35%. Per assurdo, è meno dannoso (e costoso) abbandonare il rifiuto in terra che infilarlo nel cassonetto sbagliato. Oltre ai costi per il trasporto al centro lavorazione, ci sono quelli per raggiungere la discarica, ma anche per il conferimento basato sul quantitativo, e anche la diminuzione dei contributi. Una pagina negativa che l’Amnu sa leggere opportunamente, in quanto conosce la provenienza dei camion con rifiuti “non conformi”.
A Pergine, le aree sulla lista nera sono note: per esempio via Spolverine, Dosseti, Ciré, San Rocco, Angi. In genere, i cassonetti più defilati. Dentro, sono stati trovati pneumatici e anche una parabola tv. I “furbetti” in sostanza, danneggiano se stessi e tutti gli utenti, non certo Amnu che divide i costi.
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