Il soccorso alpino di Rovereto ha bisogno di una sede più ampia

Il capostazione Righi: «Ora siamo in una stanzetta di 15 metri quadri dai vigili del fuoco» Il bilancio 2012 è molto intenso: ben 50 interventi per aiutare persone in difficoltà sui nostri monti



ROVERETO. Oltre 50 interventi in un anno rischiando la vita per aiutare chi è in difficoltà. Il Soccorso alpino e speleologico di Rovereto ha tracciato ieri sera il bilancio del 2012 e spera in una nuova sede entro la fine dell'anno. Attivi 365 giorni l'anno 24 ore su 24, i 20 componenti del gruppo, ai quali si sono aggiunti sei giovani e quattro aspiranti, lo scorso anno hanno effettuato 55 interventi recuperando 49 persone in difficoltà, di cui 36 maschi e 13 femmine. La maggior parte delle volte si è trattato di alpinisti caduti o di persone che si erano perse così come il numero maggiore di interventi riguardava persone d'età compresa tra i 40 e i 60 anni. La zona con più interventi è quella di Vallarsa (56 interventi in prevalenza sul massiccio del Carega) seguita dall'altopiano di Brentonico (46 interventi in particolar modo sul monte Altissimo).

Alle operazioni di soccorso e salvataggio il Soccorso Alpino ha affiancato anche eventi formativi e didattici collaborando con la Sat roveretana, con scuola media di Villa e la scuola elementare di Nogaredo, per spiegare ai ragazzini cosa significa la sicurezza e come si approccia la montagna nella speranza di trovare i soccorritori del futuro. Il gruppo è sempre alla ricerca di nuove forze per rispondere con più efficacia al momento della chiamata, anche se attualmente sta soffrendo per la sede alquanto angusta: "Ora come ora - ha spiegato il capostazione Michele Righi - siamo ospitati in una stanzina di 15 metri quadrati all'interno della stazione dei vigili del fuoco. Una situazione che sta diventando insostenibile, visto il preziosissimo lavoro svolto e la ricaduta sulla comunità del nostro sodalizio rispetto anche a molte altre associazioni. Noi spesso rischiamo la nostra vita per gli interventi ma, nel momento in cui chiediamo a un'amministrazione o all'altra la disponibilità di una nuova sede, nel migliore dei casi assistiamo a delle promesse che poi non vengono mantenute. Non abbiamo bisogno di grandi spazi e nemmeno di una sede attrezzata con la cucina dove fare le cene. Semplicemente chiediamo una sede abbastanza ampia dove poterci riunire senza soffocare, senza contare che ora non disponiamo nemmeno di un magazzino dove riporre il materiale e di un posto dove ricoverare adeguatamente i nostri tre fuoristrada, la motoslitta e il quad. Ci sarebbe inoltre bisogno anche di una piazzola per l'elisoccorso attrezzata per il volo notturno, al momento invece solo l'ospedale è attrezzato per farlo".

Per il 2013 si conta di aumentare il numero di componenti e in quest'ottica il gruppo sarà presente alla Festa di Primavera a Mori e il 20 aprile si riproporrà la Giornata della sicurezza, che ha riscosso un buon successo lo scorso anno con la simulazione di recupero nelle acque del Leno. Anche in questo caso non mancherà un'esibizione spettacolare di salvataggio. (pa.t.)

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