Il Pd all’attacco «Abolire i vitalizi»
Robol sulla riforma Rossi: «Tagliare non basta». Oggi i capigruppo E Moltrer si affida a Gallo, presidente emerito della Consulta
TRENTO. Sul vertice dei capigruppo regionali, che oggi si riuniscono per discutere di vitalizi partendo dal proposta di riforma targata Rossi-Kompatscher, piombano le parole della neosegretaria Pd Giulia Robol. Che sceglie la linea dura: «Non basta tagliare i vitalizi del 20%, il tema non è il risparmio, i cittadini si aspettano altro», avverte. «I diritti acquisiti degli ex consiglieri regionali avranno sicuramente dei presupposti giuridici ma io chiedo un ulteriore sforzo. Mi domando se si possa andare oltre questa base giuridica. Perchè il punto non è quanto risparmieremo e quanto recupereremo delle maxi-liquidazioni versate, il tema è che se i vitalizi sono un privilegio, non si capisce perché non si possa eliminarlo». «Pongo interrogativi, non soluzioni», chiarisce Robol, che ha avvertito da vicino il disagio e la pressione della base democratica già durante la campagna elettorale delle primarie per la segreteria. «Serve uno sforzo in più», ripete, «con la proposta di riforma fin qui presentata (quella dei governatori Rossi e Kompatscher, ndr) sta succedendo che si va a ridurre i vitalizi, ma io non rinuncio a pormi il problema di superarli». Poi torna sul nodo dei contestati parametri utilizzati per calcolare gli anticipi dell’attualizzazione (oggi oggetto anche di un’inchiesta): «Non voglio fare del populismo, ma ti chiedi come sia stato possibile...». Il tema vitalizi è stato affrontato ieri sera anche nell’assemblea provinciale del Pd, dove è stato presentato anche il documento del circolo Pd San Giuseppe-S.Chiara che chiede «iniziative eclatanti per ridare credibilità alla militanza nel nostro partito». Nell’ordine: abolizione definitiva di tutti i vitalizi, a vario titolo percepiti in passato e nel presente da consiglieri regionali o loro familiari; richiesta agli eletti attuali e nel passato con il Pd (o con partiti confluiti nel Pd) di conformarsi all’imperativo etico e morale di restituire i compensi abnormi ricevuti in eccedenza ai contributi versati durante il loro mandato, a prescindere dalle leggi che saranno approvate; terzo, in caso di risposta negativa o interlocutoria da parte dei suddetti consiglieri, questi si collocherebbero al di fuori del partito e saranno esclusi da qualsiasi carica interna o istituzionale; intraprendere un’iniziativa analoga anche nei confronti degli eletti ed ex in parlamento (tra questi ci sono per esempio Lucia Fronza Crepaz, neopresidente del Pd, e Gigi Olivieri, ora nel coordinamento provinciale). E nel partito rimane anche il pressing sui consiglieri in carica (quelli eletti la scorsa legislatura), perché restituiscano una parte dei 210 mila euro incassati a fine legislatura. «Tutti contributi», hanno replicato gli interessati. Ma la base chiede segnali.
Intanto per verificare la sostenibilità giuridica di un intervento retroattivo sui vitalizi scende in campo anche il presidente emerito della Corte costituzionale Franco Gallo. È questo il nome eccellente a cui si è rivolto il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer, che la scorsa settimana aveva annunciato l’intenzione di chiedere una consulenza giuridica da affiancare al parere chiesto da Rossi e Kompatscher ai giuristi dell’ateneo trentino Nogler e Falcon. Ieri Moltrer è tornato a Roma per il vertice delle assemblee legislative e anche per incontrare Gallo. È un nome di assoluto peso, evidentemente, quello che l’ufficio di presidenza del consiglio regionale metterà sul tavolo oggi nella riunione dei capigruppo (ieri sera ancora non si sapeva chi avrebbe partecipato per il Pd dopo le dimissioni di Civico). Il palleggio di competenze rischia però di allungare i tempi. Ecco perché Riccardo Dello Sbarba (Verdi) ha chiesto a Rossi e Kompatscher di prendere in mano la vicenda: «Presentino loro stessi un disegno di legge, si assumano loro questa responsabilità». Ma il capogruppo Svp Dieter Steger tranquillizza sulla volontà del suo partito di andare fino in fondo: «La Svp vuole la nuova legge. Dovrà essere approfondita, ma veloce. Mi aspetto che domani (oggi, ndr) il presidente Moltrer ci faccia delle proposte sia procedurali che sostanziali».
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