Il Patt si affida al Pd «Unica chance per l’Italia»

Il Patt punta a un risultato storico: due eletti in parlamento, Panizza e Ottobre Il segretario: «Noi collante della coalizione». Rossi: «Giusto stare nel centrosinistra»


di Chiara Bert


TRENTO. È l’autonomia il mantra del Patt, che alle elezioni di febbraio punta a un risultato storico: portare in parlamento due eletti, il segretario Franco Panizza candidato al Senato sul collegio di Trento, e il consigliere provinciale Mauro Ottobre, quarto nella lista Svp alla Camera. «Avremo due parlamentari», conclude il suo intervento l’assessore Ugo Rossi, ieri alla presentazione dei candidati organizzata al caffè dell’auditorium S.Chiara dai giovani del partito.

È il segretario ad aprire la conferenza stampa. E torna sul patto firmato con il Pd di Bersani, finito nei giorni scorsi nel mirino dopo le dichiarazioni del segretario dei Democratici a proposito dei «privilegi» delle autonomie speciali. Ma Panizza rilancia: «Per la prima volta abbiamo firmato un accordo politico e programmatico con il Pd che mette al sicuro la nostra autonomia e sancisce un metodo di confronto con il prossimo governo per aggiornare le regole e i rapporti finanziari tra la Provincia di Trento e lo Stato. Non solo: per la prima volta possiamo essere rappresentati sia alla camera che al Senato, questo accordo ci consente di portare a Roma la buona esperienza di autogoverno e anticipa quella che sarà la coalizione provinciale di cui il Patt è oggi il collante».

«L’autonomia non è un privilegio, ma un diritto acquisito - rincara Mauro Ottobre - vogliamo ampliarla ed esportarla nelle altre regioni, perché questa è l’unica strada per l’Italia per ripartire. Per questo è importante mandare a Roma candidati del territorio e non quelli della Valtellina (il riferimento è a Del Tenno, candidato Pdl, ndr)». Il consigliere prende un impegno: «Se sarò eletto sarò il primo a firmare per ridurre il numero dei parlamentari, che sono un numero esorbitante».

Anche Ivano Rinaldi, presidente del movimento giovanile del Patt e candidato (al 6° posto) nella lista della Camera, insiste sul tasto dell’autonomia: «Gli altri ci vedono come privilegiati, ma il nostro è un modello che andrebbe esportato». Tocca all’assessore Ugo Rossi andare oltre quella che è la ragione fondativa del partito autonomista e rivendicare l’alleanza con il centrosinistra: «Le campagne elettorali tendono a farci dimenticare. Un anno fa l’Italia era sull’orlo del baratro, sputtanata a livello europeo. Noi non siamo un partito ideologicamente schierato ma la scelta di entrare in una coalizione di centrosinistra rappresenta oggi l’unica possibile speranza di futuro per l’Italia». Quanto alla proposta politica di Monti - aggiunge Rossi - «riconosciamo a chi ha governato il Paese in quest’ultimo anno di aver operato anche scelte difficili, ma la loro è una proposta monca sotto il profilo dell’equità e del rispetto delle autonomie. Il presupposto è che i territori sono solo fonte di spesa, una convinzione che noi contestiamo. Non è accentrando le decisioni a Roma che risaneremo l’Italia». Rossi rivendica: «Il nostro è l’unico progetto autonomista», una replica a distanza agli autonomisti che hanno scelto il centrodestra come Giacomo Bezzi che del Patt è stato anche segretario e che oggi sfida Panizza al Senato.

Sui punti di debolezza dello schieramento avversario insiste lo stesso Panizza: «Nel centrodestra non sono nemmeno d’accordo su chi sia il candidato premier. Quanto al Trentino, sono in una situazione in cui il gruppo consiliare si è totalmente sfaldato e oggi arrivano notizie di commissariamento». Bezzi non viene mai citato: sul derby autonomista la tattica è di tenere un basso profilo.

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