Il meglio della cucina italiana per festeggiare Lucia Gius
I cuochi delle più rinomate trattorie del Gambero Rosso riunite alla baita degli alpini di Civezzano per celebrare i 50 anni ai fornelli della proprietaria del Maso Cantanghel
TRENTO. Cuoca bagnata, cuoca fortunata. Ieri pomeriggio con una festa sotto il tendone della Baita degli Alpini di Civezzano, - fuori a tratti pioveva copiosamente - Lucia Gius, la chef e titolare del ristorante Maso Cantanghel, ha festeggiato le sue nozze d’oro con la cucina. Aveva 14 anni quando ha cominciato accanto a sua madre lavorando ai fornelli nella Locanda Port’aquila, più conosciuta come trattoria Gius. A renderle merito, onori e fattiva collaborazione nella festa sono arrivati da tutta Italia colleghi chef che sono sulla bocca (meglio, sul palato) di molti gourmet nazionali ed europei. Dapprima, a mezzogiorno nel suo ristorante si sono trovati quasi tutti i rappresentanti delle 16 migliori trattorie del Gambero Rosso, raggruppate sotto il titolo “Come in famiglia”. Sono stati loro a cucinare nel primo pomeriggio per i numerosi commensali e amici della signora Lucia. Innumerevoli i complimenti, tanti i fiori, visibili ansia, soddisfazione e attivismo di Lucia, diversi gli aggettivi con cui questi chef hanno “fotografato” Lucia: unica, eterna, pietra miliare, tenace, “non clonabile”. A beneficio e per la curiosità dei palati sopraffini che conoscono bene il mondo enogastronomico italiano citiamo gli chef. C’erano i rappresentanti protagonisti de “La Brinca” di Genova, Angelina Zecchini de “Ai Cacciatori” di Pordenone, gli chef di “Caffè La Crepa” di Isola Dovarese di Cremona. C’era Giuliana Saragoni della “Locanda al Gambero Rosso” di Bagno di Romagna, gli Alighieri de “la Locanda delle Grazie” di Curtatone di Mantova. C’era Michele Salotti de “La Madia” a Brione (Brescia), Ulli Mair del “Pretzhof” in Val di Vizze a Bolzano, la coppia Giorgini e Mussoni de “La Sangiovesa” di Ravenna. Da Messina sono arrivati Luca Casablanca e il figlio Alessio per “Tischi Toschi”. Ancora, Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi con la coppia D’Ignazio e Pennese, infine, “Osteria della Villetta dal 1900” di Palazzolo sull’Oglio (Bs) con Maurizio e Grazia Rossi.
C’erano anche, in verità non numerosi, colleghi trentini tra cui Fabio Decarli dell’Orso Grigio, Peterlana del Due Spade che ha consegnato alla signora Lucia, una delle più longeve iscritte alla Confesercenti, una targa ricordo. L’hanno festeggiata anche alcuni noti vitivinicoltori del Trentino tra cui Simoni e figlio delle Cantine Monfort. I vertici provinciali e regionali(Dellai e Durnwader) della politica hanno fatto sentire la loro presenza con lettere e fiori. La festa, cui i partecipanti hanno devoluto 25 euro a testa ad Emergency e al Punto d’Incontro di don Dante Clauser, si è snodata molto allegramente sotto il tendone mentre i venti e più cuochi si affannavano ai fornelli a preparare – facciamo soltanto degli esempi – il “Gelo al limone” (“Tischi Toschi” di Messina), “Trippa alla cremonese (Caffè la Crepa di Cremona), Pitina di cervo e capra su crostini de “Ai Cacciatori” di Pordenone), Porchetta con piadina di La Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna. “La Ragnatela” di Mirano (ve) ha cucinato “sarde, zucche e gallina padovana in saor”, una ricetta veneziana del 1300. Non poteva mancare l’angolo musicale con Lorenzo e Cristian, amici di Lucia, che aiutati da pianola, sax e clarinetto hanno suonato e cantato musiche e canzoni degli anni Sessanta e Settanta.